Retro DAW: Ultrano(s) Dreamer (full) goes free!

6 ottobre 2021 Lascia un commento

Per molti anni sono corso dietro a questa (proto)DAW dei primi 2000, ma sul web non era più possibile trovarne traccia in versione full (solo la demo senza salvataggio e piena di bug)… girellando su Internet recentemente (nel 2021) ho trovato questo articolo http://malrus.de/ultranos-dreamer/ : grazie ad un appassionato, entrato in contatto dopo una lunga ricerca con lo sviluppatore originale Iliyan Dinev, il software è attualmente disponibile gratuitamente per il download (lo trovate a conclusione della pagina linkata poco sopra)… lo sviluppatore ha eliminato le protezioni dal software e non si tratta più quindi della demo limitata, ma della versione completa in vendita a suo tempo … il bello è che ne è stata fatta anche una versione per Mac (che funziona addirittura meglio di quella originale per Windows, ma che tuttavia sconsiglio vivamente di istallare, leggete di seguito*)!
La caratteristica principale di Ultranos Dreamer, oltre ad essere evidentemente un clone del primissimo Reason (con i propri synth, sampler, drum machine ed effetti), è quella di essere anche un VST Host (a dire la verità un pochino buggy, ma pur sempre utilizzabile), cosa molto rara per i tempi in cui è stato sviluppato il software (1998) … Reason è diventato un VST Host (e molto altro) solo recentemente… inoltre (incredibile!) Dreamer importa nativamente le song di Rebirth 2!!!
*Attenzione! Leggete bene l’articolo linkato prima di scaricare ed installare il software.
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Per quello che ho potuto constatare io in prima persona, la versione per Mac, realizzata con https://github.com/Gcenx/WineskinServer, non è sicura (anche se funziona meglio dell’equivalente Windows grazie alla maggiore normalizzazione dell’hardware Mac). Il problema non proviene da UltranosDreamer in sé, ma dagli eseguibili Windows utilizzati nell’emulatore Wine, originariamente scritto per Linux e adattato in questo caso al Mac (basato su Unix dalla versione 10 in poi): se proprio volete una versione per Mac magari fatela da voi utilizzando WineskinServer e l’eseguibile di Ultranos Dreamer per Windows, non è poi così difficile! Ricordate però che anche Wine è ormai da anni affetto da falsi positivi in molti dei suoi eseguibili, come si legge in numerosi articoli presenti sul web (un es.: https://forum.winehq.org/viewtopic.php?t=33190), questo naturalmente non significa che tali eseguibili siano davvero dei virus, sono solo copie dei file proprietari Windows rielaborate dal team di Wine per garantire il funzionamento dell’applicazione: chiaramente agli antivirus non piacciono affatto, non essendo i file originali del sistema operativo Microsoft!


Categorie:Computer Music

Samsung SAPA: bassa latenza finalmente anche su Android

10 ottobre 2017 Lascia un commento

Ad alcuni anni di distanza dall’uscita sul mercato del Note 4 (fine 2013) sono riuscito finalmente ad averlo tra le mani e ho potuto così esplorare a fondo la tecnologia SAPA di Samsung (SAPA=Samsung Professional Audio) che permette di ottenere anche su Android (ma solo per le device di punta della casa coreana) una bassa latenza per le ormai numerose applicazioni audio/midi.

In verità Samsung ha creato appositamente una propria DAW completamente gratuita (Soundcamp) in modo da vedere subito perfettamente a fuoco questa nuova SDK proprietaria, senza dover attendere i tempi fisiologici del mercato del software. Soundcamp è a tutti gli effetti l’app di punta di questa nuova tecnologia: un sequencer audiomidi corredato da una lunga lista di plugin gratuiti, da altri a pagamento prodotti da terze parti (pregevoli anche se non esattamente economici), da alcuni tool addizionali (metronomo, looper, tuner, smart composer etc.) ed infine da una pioggia di preset in vari formati (pacchetti di loops divisi per genere, template per Smart Composersoundfont di strumenti acustici ed elettroacustici con campioni di alta qualità etc.) anch’essi tutti scaricabili gratuitamente da Google Playstore e da Samsung Apps.

Dopo alcuni giorni di esplorazione mi sono fatto ormai un quadro abbastanza completo degli effettivi pregi e difetti di questa tecnologia e delle possibilità offerte dalla piena implementazione della propria SDK da parte di Samsung.

 

 

Ecco un rapido tour delle principali caratteristiche di Soundcamp e dei suoi plugin (effetti e generatori sonori).

SOUNDCAMP: il sequencer principale, gratuito ma destinato esclusivamente alle device Samsung di fascia alta, è un multitraccia audio/midi completo di automazione e funzionante come host basato su Jack, il  noto server audio/midi sviluppato per Linux ma ormai diffuso anche su molti sistemi operativi (ad es. reperibile in forma semplificata per Windows e per iOS).

Non mi dilungherò oltre sulle caratteristiche di Jack, in questo contesto è importante capire solo che SAPA non è altro che una versione proprietaria di Jack adattata da Samsung per Android… Finalmente anche su questo sistema operativo è possibile disporre di una tecnologia equivalente ad Audiobus/IIA per iOS, con funzionalità di interconnessione sia audio che midi e una latenza accettabile per suonare live senza troppe difficoltà.

 

 

La user interface di Soundcamp è in qualche modo copiata (nemmeno troppo velatamente) proprio da GarageBand per iOS (almeno come spirito generale), anche se, ad uno sguardo più approfondito, l’applicazione, almeno come struttura, non è altro che un sequencer audio-midi tradizionale (vista multitraccia con piste adagiate orizzontalmente, piano roll con grid per le note e spazio in basso per disegnare i principali controller midi etc.) mentre non sono presenti alcuni dei bonus tipici dell’app sviluppata da Apple, un esempio: la chitarra virtuale c’è ed è visivamente molto simile a quella di GarageBand, ma in Soundcamp non è dotata di auto-accompagnamento, come del resto anche nei vari synth manca il comodo arpeggiatore automatico.

VIRTUAL INSTRUMENTS/EFFECTS: Appena scaricato ed istallato, Soundcamp offre già gli strumenti di base per poter comporre, si possono tuttavia scaricare molti altri plugin addizionali (sia effetti che generatori sonori) che risulteranno ben più complessi e con molte meno limitazioni, sia gratuiti che a pagamento prodotti da terze parti.

E’ il caso, ad es., di Amplitube LE di IK Multimedia, messo a disposizione gratuitamente su Samsung App per tutti i possessori di un Note 4, o del fantastico synth Unique della Sugar Bytes, anch’esso completamente gratuito per i proprietari di una device Samsung (sulle quali possa girare Soundcamp, cioè quelle di fascia alta).

 

 

Questi sono solo due esempi, in realtà molte software house hanno creato una versione SAPA dei loro software di punta (la IK Multimedia ha portato su Android il multieffetto Amplitube, i generatori sonori Ilectric Piano, EZ Voice, iGrand Piano etc., oppure Retronyms che ha riprodotto per Android i suoi Phase84 e iMPC, come del resto Sonosaurus con ThumbJam, in origine anch’esso proveniente dal mondo iOS).

A questo si aggiungono inoltre applicazioni nate precedentemente su Android e che con l’uscita di Soundcamp sono state aggiornate con il supporto SAPA: l’esempio più significativo è Heat Synthesizer, un pregevole sintetizzatore per Android che finalmente può essere utilizzato anche all’interno di Soundcamp (attenzione! solo la versione a 32bit scaricabile da Samsung App è dotata di supporto SAPA, l’altra versione presente su Google Play Store è a 64 bit e non ha supporto SAPA, quindi è inutile affannarsi nel cercare di farla funzionare come plugin).

 

 

La lista completa dei plugin disponibili per questa DAW (sia gratuiti che a pagamento) è la seguente:

EFFETTI

  • Amplitube free/full/LE
  • Ezvoice free/full
  • S Autowah (free)
  • S Bitcrusher (free)
  • S Chorus (free)
  • S Compressor (free)
  • S Delay (free)
  • S Effects rack (free)
  • S Equalizer (free)
  • S Flanger (free)
  • S Gate (free)
  • S Guitar Amp (free)
  • S Harmonizer (free)
  • S Overdrive (free)
  • S Phaser (free)
  • S Pitch shifter (free)
  • S Resonant filter (free)
  • S Reverb (free)
  • S Ring Modulator (free)
  • S Saturator (free)
  • S Tremolo (free)
  • S Vocoder Synth (free)
  • Sugar Bytes Wow 2 (free)

GENERATORI SONORI

  • Keyboard: in realtà un lettore di soundfont con relativi effetti, purtroppo i preset sf2 sono solamente quelli free scaricabili da Samsung App: varie chitarre, pianoforti acustici e elettrici, archi etc….. per ora non ho trovato il modo per caricare soundfont personalizzate (free, in dotazione a Soundcamp)
  • Drum Machine, sia acustica che elettronica (free, in dotazione a Soundcamp)
  • Audio Recorderplayer/recorder di tracce audio (free, in dotazione a Soundcamp)
  • Sampler: campionatore con più sample riproducibili contemporaneamente in varie modalità, inviluppi definibili etc. (free, in dotazione a Soundcamp)
  • Looper: console di mixing dei loop con timestretching  automatico, uno dei pezzi forti di Soundcamp (free, in dotazione a Soundcamp)
  • Guitar: una chitarra virtuale con vari tipi di corda (free, in dotazione a Soundcamp)
  • Bass Guitar: un basso con più preset (free, in dotazione a Soundcamp)
  • Heat Synthesizer: sintetizzatore virtual analog con il proprio sequencer, effetti etc., versione demo gratuita, versione completa a pagamento. Attenzione! Solo la versione scaricabile da Samsung App (32bit) dispone di implementazione SAPA
  • iGrand Piano (free/full)
  • iElectric Piano (free/full)
  • S Bass Guitar: un secondo basso virtuale anch’esso con più preset (free)
  • S Maracas: simulazione fisica delle maracas che sono ‘suonabili’ attraverso i sensori di movimento del telefono (free)
  • S Sequencer Studio: l’altro pezzo forte di Soundcamp, un plugin addizionale che offre a sua volta un sequencer midi  per clip mono-strumento che risultano ciclabili in parallelo e si appoggiano alla  library di suoni GM/GS di sistema o a sf2/dls custom liberamente caricabili (free)
  • S Synthesizer: un synth virtual analog (free)
  • S Tambourine: simulazione fisica del Tambourine, anch’esso sunabile con i sensori di movimento del telefono (free)
  • Sonosaurus Thumbjam: performance sampler con molte potenzialità, particolarmente espressivo, versione dimostratuiva gratuita, versione completa a pagamento (dà la possibilità di scaricare una vasta libreria di preset gratuiti dal repository interno all’applicazione)
  • Sugar Bytes Unique: un synth virtual analog di ottima fattura in versione completa (free)
  • Retronyms Phase84: un synth virtuale scaricabile unicamente pagando, non esiste versione demo (Attenzione! se intendete acquistarlo fate attenzione al prezzo! su Samsung App è scaricabile con 3 ,50 € , su Play Store costa invece quasi 10 €!)
  • Retronyms iMPC: campionatore nel tradizionale stile AKAI MPC, idem come sopra, non ne esiste una versione demo gratuita ed è quindi scaricabile unicamente a pagamento da Samsung App


 

Come anticipato i due moduli più interessanti tra quelli messi a disposizione gratuitamente sono il Looper e S Sequencer Studio.

Il looper di Soundcamp è in tutto e per tutto analogo alla modalità loop presente in GarageBand (e di tanti altri looper multitraccia disponibili attualmente sul mercato come app standalone, tutti quasi sempre simili tra di loro, almeno come layout).

S Sequencer Studio è invece un phrase sequencer midi che sfrutta i suoni del General Midi in dotazione alla device (o anche soundfont custom liberamente impostabili) e consente di mettere in riproduzione vari clip midi, contemporaneamente in parallelo.

Oltre a questi due moduli particolarmente utili, in Soundcamp c’è anche una modalità autocomposizione (Smart Composer) che permette di tracciare la melodia graficamente su una grid data e lasciare poi che l’app crei autonomamente le strutture armonicuhe appropriate per la melodia appena tracciata (secondo vari stili predefiniti, anch’essi scaricabili gratuitamente da Samsung App).

Come detto ad inizio articolo Soundcamp utilizza Jack, per questo oltre alla possibilità di interconnessione audio tra gli strumenti virtuali, gli effetti e l’host, c’è anche tutta la gestione dell’interconnessione midi con il mondo esterno via usb OTG … grazie alla rinnovata bassa latenza, SAPA permette di attaccare un qualsiasi controller midi al telefono (in cui naturalmente sia in esecuzione Soundcamp) ed utilizzarlo live senza difficoltà insormontabili in modo del tutto inedito per Android: fino ad ora l’alta latenza ottenibile su questo sistema operativo non aveva mai permesso un simile risultato (almeno ad un livello che fosse minimamente professionale), finalmente da qualche tempo con SAPA siamo giunti agli agognati < 20 ms di latenza (che, pensate un po’, erano garantiti addirittura dall’iPad primissima versione… per tutti quelli che ancora non fossero convinti delle perduranti gravi lacune di Android in campo real time audio…)

Giudicando Soundcamp come possibile DAW per utilizzare davvero Android a livello produttivo, direi che ancora non siamo al pari di altri software più maturi (su tutti Caustic 3.2, Audioevolution, Stagelight etc.), ma che tuttavia fa ben sperare, e se l’utilizzatore ha le idee ben chiare su cosa comporre, può raggiungere comunque risultati accettabili anche con questa DAW gratuita targata Samsung.

Per ora, quindi, è buona norma iniziare una produzione con strumenti software di tipo mobile per poi trasferire il proprio lavoro, pista per pista, su una DAW per computer tradizionale dove poter finalizzare gli stem in punta di mouse. E proprio per poter fare questo passaggio in modo rapido lavorando direttamente su materiale audio (oltre che naturalmente per diminuire il carico sul processore se si volessero aggiungere ulteriori strumenti ed effetti virtuali) che in Soundcamp hanno introdotto anche la possibilità di fare il freeze delle tracce (come accade nel ben più costoso Cubase!).

Per concludere, alcuni tips addizionali per chi voglia davvero provare sul campo questa DAW:

  • per gestire correttamente SAPA ricordarsi di installare anche SAPAMonitorBMC, un’applicazione gratuita scaricabile da Samsung App appositamente studiata per garantire il corretto funzionamento del driver SAPA (l’applicazione andrà sempre avviata prima di Soundcamp)
  • l’automazione dei parametri del mixer di Soundcamp verrà riprodotta solo se sarà mantenuta visibile a schermo la pagina del mixer stesso; qualora si mantenesse invece aperta un’altra delle finestre della DAW i dati di automazione verranno in tal caso letti  parzialmente (credo che sia un bug, speriamo che venga risolto presto!)
  • Se disponete di un modo per visualizzare la vostra device su uno schermo secondario di grande dimensioni e attaccandoci un mouse, Soundcamp sarà molto più facilmente utilizzabile, permettendovi una libertà di movimento e una possibilità di definizione dei dettagli tipica dei software desktop.
Categorie:Android, Mobile Studio

Korg Volca Sample e le sue app

21 marzo 2015 Lascia un commento

Volca Sample

Mentre il mondo delle app musicali si sta velocemente ridefinendo (su iOS8 ultimamente c’è stato un ‘terremoto’ grazie all’introduzione di interapp e al ridimensionamento di Audiobus, su Android Lollipop è arrivata finalmente la bassa latenza e Soundcamp), prende sempre più piede il mercato delle microdevice dedicate esclusivamente alla produzione musicale.
La fortuna che in questi anni hanno avuto device come il Kaossilator, come il ds-10 per Nintendo ma anche come certi controller complessi (come Alesis io-dock, la serie di nano-controller della Korg o la tastiera 49/25 tasti e l’MPC della Akai) avevano fatto ben sperare per lo sviluppo di questo segmento del mercato.

korg Volca Series

Korg Volca Series

Qualche tempo fa ha fatto la sua comparsa sul mercato la serie Volca della Korg.
Le prime device uscite (Volca Bass, Volca Keys e Volca Beat) non erano niente altro che una tiepda imitazione della 303, della 606 etc. della Roland (sebbene con il midi), e non avevano riscosso la mia ammirazione incondizionata, anche se naturalmente offrivano molto di più (come implementazione e funzionalità) dei modelli a cui si ispiravano.
Ma il Volca sample è tutto un altro discorso, specialmente se considerato in tandem con i software dedicati che si trovano gratuitamente negli store.
Qualche dettaglio:
microdevice grande come un iPad mini (naturalmente non come spessore!),
– 100 suoni campionati preset
– un sequencer con 10 pattern e 6 song
– registra l’automazione dei molti controller associati ad ognuna delle 10 voci possibili
– possibilità di disattivare i singoli step
– presenza del riverbero (attivabile/disattivabile per ogni step in modo selettivo).
Completa il quadro un connettore midi in e un’entrata/uscita sync in/out, per poter dialogare con gli altri Volca o con altre device che usano un metodo di sync analogo (es. il Korg Monotribe).
Se il menù sonoro del Volca sample finisse qui, sarebbe comunque interessante, ma non così tanto…

Korg Audiopocket App

I 100 suoni presettati possono essere sostituiti con campioni custom tramite l’app Korg audiodesk, che mostra anche la forma dell’onda dei preset e permette di sostituire i campionamenti del banco default con wav custom di qualunque frequenza.
Tramite questa app originale Korg, disponibile per iOS, si possono eliminare tutti i campioni in un colpo solo, ripristinare i suoni di fabbrica o decidere quale preset sovrascrivere con le proprie wav personalizzate (anche tutti).
Ma sinceramente, a parte queste funzioni base, l’app Korg non offre molto di più.
Dato che Korg ha reso disponibile la SDK del Volca Sample, sono tuttavia state svluppate da terze parti interessanti app che permettono alcune funzioni in più rispetto all’app ufficiale della Korg, sicuramente quella più interessante è prodotta dallo stesso sviluppatore che ha creato Caustic, adesso disponibile sia per Android che per iOS e completo di tutte le funzioni che ci si aspetterebbero da un software di fascia medio alta, come implementazione MIDI, export delle tracce singole, bassa latenza, un synth modulare etc.etc.

Sample Cell Volca Editor

Sample Cell Volca Editor

Il software di Single Cell, oltre a garantire tutte le funzioni dell’app Korg ufficiale, mette a disposizione un editor audio completo con cui è possibile modificare il campione con una precisione al singolo frame, normalizzarlo, sfumarlo, eliminare il DC offset, mixarlo con un altro campione e soprattutto processarlo tramite effetti (gli stessi di Caustic), con preview in tempo reale. Gli effetti saranno applicati uno per volta, senza limitazione al numero di processamenti. E’ presente naturalmente l’undo e il redo e addirittura è possibile renderizzare il suono da un synth incluso con l’editor (menù tools):  è il synth sfxr, presente anche in Caustic come easter egg (è necessario attivarlo con un trucco, se volete che appaia anche nel vostro Caustic). Sfxr produce suoni da videogame molto carini per le percussioni, ma può essere usato per produrre anche altri tipi di suono.

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Se quindi consideriamo il Volca sample, in tandem con una device mobile qualsiasi, diventa una specie di estensione di Caustic, io l’ho provato sul Note 2 della Samsung, su iPad mini ultima generazione, su iPad standard, su Iconia A500, ma anche su PC/Mac, ed è stato sempre molto pratico.
Mentre con Volca Bass/Keys/Beat non era possibile fare una intera performance (se considerate come device singole), cone un Volca Sample singolo è possibile fare molto di più e in modo molto più completo: si tratta di campioni, quindi, virtualmente, di qualunque suono compresa la voce.
Se fossi io la Korg accenderei un bel cero che ci sono sviluppatori che riescono a garantire a gratis tutta questa qualità…
Visto il costo molto contenuto della device e le possibilità che offre, un pensierino, se fossi in voi, ce lo farei.

Korg DSN-12 per Nintendo 3DS

5 ottobre 2014 Lascia un commento

korg dsn12 for Nintendo 3ds

Pochi giorni fa ho scoperto che la Nintendo e la Korg stavano per dare alla luce un nuovo capitolo della lunga serie di sintetizzatori per consolle. In questi anni abbiamo visto in sequenza il DS-10, il DS-10 plus, poi l’M01 ed infine l’M01d, che era una versione migliorata dell’M01 scaricabile per la prima volta in tutto il mondo solo come dsiware (o comunque dall’eshop nintendo per 3DS).

Tanto avevo apprezzato a suo tempo la possibilità di ampliare le funzionalità del DS-10 plus che mi ero comprato apposta il DSi XL… per scoprire poi che la rom del DS-10 plus era localizzata e che in Europa quella stessa versione non sarebbe mai uscita…. quindi per usufruire delle nuove funzionalità del DS-10 plus sarebbe stato necessario avere una consolle dello stesso paese di provenienza della rom (americana o giapponese), e non c’era proprio speranza per la mia consolle europea… Finalmente, con l’uscita di una nuova e migliorata versione non localizzata del Korg serie DS (e quindi uguale in tutto il mondo, perchè distribuita tramite eshop globale via internet), tutte queste limitazioni sono diventate un ricordo del passato: non ci sono più versioni e nazionalità della consolle da controllare, il software viene rilasciato senza il meccanismo di protezione delle zone e sfrutta l’hardware del 3DS XL al 100 % (mentre il DS-10 plus su un DSI XL di zona diversa sfruttava lo stesso hardware di un DS-lite, cioè la dotazione di base, 6 voci invece di 12 possibili teoricamente su quella stessa consolle).

Ecco finalmente un synth Korg a 12 voci (monofoniche) hardware e indipendenti, proprio come il DS-10 plus al suo meglio (cioè in versione espansa su consolle americana o giapponese), ma stavolta in veste ripensata con diverse migliorie in più, e non sono cose da poco….

Vediamo le novità principali.

– gli step di ogni pattern sono stati aumentati a 64 (16 nel DS-10/DS-10 plus), come era stato fatto anche per M01. Questa miglioria ha un peso incredibile sul tipo di articolazione della musica che si riesce a produrre, soprattutto nella sua espressività e complessità.

– gli effetti, aumentati nel DSN-12 a tre impostabili a piacere, possono essere attivati indipendentemente per ciascun canale. Era proprio questa la più grossa limitazione del DS-10/DS-10 plus, gli effetti potevano essere attivati solo per singolo strumento o gruppo (quindi batteria, synth 1, synth 2 o tutto) e non singolarmente  (gli effetti erano in serie, perciò come un unico ‘effettone’ che potevi scegliere di usare o non usare). Tra gli effetti nuovi del DSN-12 un compressore, un effetto ‘kick’ pensato apposta per la gran cassa e i suoni percussivi, una serie di riverberi, delay (anche tre contemporanei in serie, volendo), flanger etc.etc.

– il numero di synth monofonici utilizzabili è stato portato dalle 6 voci (con limitazioni) nel DS-10 /DS-10 plus, a 12 (senza limitazioni) nel DSN-12. Le 6 voci del DS-10/DS-10 plus erano in realtà: due complete (synth 1/synth 2) e 4 (quella della drum machine) fortemente limitate in durata e in altre caratteristiche… tutto questo adesso non c’è più, si tratta finalmente di 12 voci complete, indipendenti nel routing verso gli effetti, che possono essere quindi combinati, usati singolarmente o disattivati.

– di conseguenza anche il mixer è stato ridisegnato, ora occupa due diverse schermate che scorrono in orizzontale, 6 canali per ogni schermata (sono come i due DS-10 del DS-10 plus espanso, in definitiva…ma a disposizione senza limitazioni in una nuova interfaccia più agile e definita)

– il numero generale di tutte le principali funzionalità è stato aumentato: il numero di pattern portato a 64, il numero di step anch’esso a 64, il numero di traccie portato a 12, così i canali del mixer, i preset timbrici portati addirittura a 128, e non si tratta di una libreria globale comune a tutti i pezzi come nel ds-10, qui ogni canzone ha i suoi 128 preset e può fungere da libreria, una apposita funzione del menù di caricamento dei preset dei 12 synth permette di importarli direttamente da una delle canzoni salvate. Nulla vieta di farsi perciò una libreria o più librerie di suoni e di salvarli come canzoni: con 2 canzoni si avranno 256 preset da cui attingere per costruire la propria ulteriore libreria. associata al proprio pezzo, di 128 timbri.

– nella parte di seq relativo alla strutturazione della song si è conservato il meccanismo di impostazione dei mute, quindi è possibile tirare fuori da ogni pattern effettivo diverse variazioni attivando e disattivando i singolo canali tra i 12 disponibili, aumentando cosi il numero effettivo di pattern di cui si può disporre da 64 a 728 (64 pattern x 12 mute)

– nel seq dei pattern è possibile copiare ‘note e timbro’, ‘solo note’, ‘solo timbro’ e incollare in un synth diverso da quello d’origine, funzionalitá non possibile prima, mentre si è persa del tutto per strada la possibilitá di copiare incollare trasporre singole parti all’interno del piano roll (peccato!)….per la trasposizione lo si può comunque fare tramite parametri del synth o patch cord, ma per il copia e incolla non resta che scrivere

– nella schermata di setting della song, oltre a definire un numero diverso di step per ogni posizione della song, fino ad un massimo di 64 (come l’M01), è anche possibile impostare una velocità diversa in bpm per ciascuna di queste posizioni (sempre come l’M01)

– sono state aggiunte maggiori possibilità di interscambio dati via wifi locale e via internet (ma devo ancora testare questa funzionalità)….. però la comunicazione tra più ds-10 plus era possibile anche per il sync (anche se limitata ad un solo pattern che veniva riavviato a tempo, non ad un intera song), purtroppo non avendo più di un 3ds a disposizione, non posso dire con certezza che non sia stata implementata anche in questo caso, ma non mi sembra proprio che sia così a prima vista, forse sarebbe luna delle poche pecche in un miglioramento globale molto netto… Di sicuro lo scambio dati e il sync tra DS-10 e DSN-12 non funziona, ho fatto tutte le prove e non si vedono proprio, nemmeno solo per le patch (mentre si vedevano e si scambiavano dati un DS-10 e un DS-10 plus)

– anche la definizione grafica generale del software, soprattutto la schermata con i controlli del synth, è stata migliorata vistosamente: adesso le manopole sono ben arrotondate e definite, niente più pixel a vista! Se nel DS-10/DS-10 plus le schermate di controllo potevano essere switchate tra i due schermi, nel DSN-12 solo la schermata inferiore ospita i controlli del synth e del seq, la schermata superiore è stata destinata invece ad un oscilloscopio 3D, curioso, anche didattico volendo, ma che non aggiunge molto al software. L’oscilloscopio ha una propria schermata di controllo nello stesso stile di quelle del synth, con manopole e switch, utile per impostare i parametri che influenzano la visualizzazione dell’onda nel grande schermo 3D superiore del 3DS.

– Anche le schermate di loading iniziali (caricamento della song, o scambio dati, credits) sono molto cambiate rispetto al DS-10/DS-10 plus, in questo caso sono state realizzate riprendendole, come stile, dal M01/M01d.

Come conclusione un breve accenno all’unica nota non proprio splendida: l’automazione dei parametri real time, registrare cioè i movimenti delle manopole e dei potenziometri in modalitá song, presente nel DS-10 plus ma assente nel DS-10, non è possibile nemmeno in questo caso. Si possono però automatizzare alcuni parametri a scelta per ciascun pattern e per ciascun synth, utilizzando il kaosspad oppure tramite impostazione delle patch cords: dato che i pattern in sé in questo caso sono molto più lunghi di quelli del DS-10, l’assenza di un metodo di automazione globale (nel senso della durata del pezzo) ‘registrabile’ in real time è in qualche modo stato recuperato (anche se risulta più frammentato e meno ‘liscio’ che nel DS-10 plus). Questo naturalmente riguarda anche il mixer e tutti i suoi parametri, compresi effetti, niente registrazione real time per le automazioni del missaggio, i fade, i panning etc. potrá essere fatto semmai via sequencer, o tramite patch cords, e comunque a livello di singolo pattern e di singola voce.

Che dire…il nuovo modo di applicare gli effetti, il numero di voci, il numero di step per pattern, l’incredibile numero di variazioni possibili, fanno comunque del Korg DSN-12 una vera synth-loop machine, senza più patire delle limitazioni dei precedenti modelli: in realtá queste limitazioni erano gli unici difetti evidenti dei precursori del DSN-12, il suono anche se meno definito era comunque splendido in tutta la serie DS (un po’ meno emozionante la serie M01, anche se ora, con l’export midi dell’ultimo M01d sta finalmente guadagnando punti, almeno come strumento per abbozzare idee in mobilitá, da completare successivamente con strumenti più blasonati).

Mi auguro davvero che l’applicazione abbia una buona accoglienza di pubblico e di vendite e che sia uno stimolo a proseguire da parte di Korg e di Nintendo… proseguire questa meravigliosa, piccola saga dei synth per consolle.

alcune schermate del Korg DSN12

Categorie:Nintendo

Caustic 3 su Android, iOS e Win

1 gennaio 2014 2 commenti

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Finalmente, dopo una attesa lunga mesi, è uscito Caustic 3, l’app nata per Android e che da sola meritava l’acquisto di una device con questo sistema operativo. Il salto in avanti che è stato fatto questa volta da SingleCell è enorme. Se Caustic 2 era una bella applicazione, la versione 3 lo è molto di più.
Ma vediamo le novità.
Caustic 2 aveva essenzialmente 4 tipologie di generatore sonoro: un synth a wavetable, una simil 303, un synth a campioni e una drum machine a campioni.
Gli ‘slot’ popolabili con questi generatori in Caustic 2 erano in numero ridotto, in tutto 6.
Anche la sezione effetti riservata al master era particolarmente limitata.
I vari parametri erano automatizzabili, ma senza possibilità di intervenire graficamente nell’editing.

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Caustic 3:
– molti nuovi tipi di generatore: un synth fm, un vocoder, un synth espressamente dedicato ai pad, un synth per suoni chip-music, un generatore di suoni d’organo, e per concludere, il pezzo forte, un modulare completamente configurabile con tanto di patch cords ‘old fashoned’ (con i cavi colorati!)
– 14 slot liberamente popolabili
– nuova sezione effetti per il master
– nuovi effetti insert per i canali
– modalità grafica di editing dei parametri sia a livello di singolo pattern che a livello globale dell’intera canzone
– nuovo editor di file audio integrato con tutti i comandi più tipici (cut, copy, paste, fades, normalize etc.) e con riconoscimento automatico del pitch prevalente del campione
– sempre dall’editor di file audio (che si apre cliccando sull’icona a forma di onda nel vocoder) è inoltre possibile accedere (attraverso ‘tools>>vocalize’) all’applicazione addizionale gratuitaVocality(scaricabile da Google Play Store), un sintetizzatore vocale che si appoggia sul motore TTS di Android (disponibile un pacchetto addizionale per le lingue eventualmente non presenti nella device: c’è anche l’italiano!). Le frasi prodotte da Vocality saranno automaticamente aperte dall’editor audio di Caustic 3, basterà premere semplicemente il bottone Render; la frase potrà quindi essere usata direttamente nel vocoder, utilizzando poi come carrier sia l’oscillatore interno del vocoder stesso, che un altro dei generatori sonori presenti in Caustic 3, a scelta.
– la modalità di programmazione di tutte le device è stata unificata, adesso tutti i generatori possono avere il piano roll e i pattern a scelta
– stesso discorso vale per il sequencer: molte le migliorie, come l’editing grafico dei parametri ricordato poco sopra
Caustic adesso espone un proprio ftp dal quale poter caricare e scaricare i file audio
– l’interfaccia audio è selezionabile (es Android audio o Open SLES a bassa latenza), il midi è stato perfezionato, la latenza complessiva midi/audio su sistemi 4.2 e sup è finalmente medio-bassa, comunque ampliamente utilizzabile a livello operativo.

 
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La novità più consistente è comunque il modulare, la quantità e la qualità dei moduli di cui dispone, le possibilità infinite di configurazione ne fanno un piccolo capolavoro a sé stante.

scs_caustic3
Come se non bastasse, Caustic 3 è scaricabile gratuitamente nella sua versione per Windows, e si tratta della versione completa e perfettamente funzionante, non di una demo segaiola come ce ne sono molte in giro.
E per concludere, dato che il livello di una applicazione come Caustic 3 è ormai senz’altro analogo ad altre applicazioni simili per iOS, SingleCell non si è fatta mancare niente e l’ha pubblicato anche per iOS a 8.99 € , naturalment1e compatibile con Coremidi…adesso, se i developers di SingleCell riuscissero ad implementare rapidamente sia Audiobus che InterApp bus, con un colpo solo si porterebbe a casa il primato di miglior app audio cross platform….

Amo Nanostudio per iOS, ma non così tanto da non accorgermi se un’altra app, magari proveniente da un altro sistema operativo, le strappa gradualmente lo scettro….

(3d image rendering by Teotigraphix)

Potendo scegliere, che audio app comprare?

24 marzo 2013 2 commenti

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Trovandosi nella situazione di avere un tablet nuovo e dovendosi scegliere dei programmi per iniziare a suonare, approfitto per dare la mia personale lista di indispensabili divisi per categoria (e per sistema operativo)…le app ormai sono tantissime, e anche quesa lista non sará breve….

Per i fortunati che hanno scelto un ipad:

Sequencer audio midi
Meteor
Cubasis
BeatMaker

Multitraccia audio
Multitrack DAW
Auria con plugin di effetti di terze parti
Studio.HD (con Looptastic.HD e Grüvtron)

Synth studio
Nanostudio
Aurora
iTenorion
Tabletop con iMPC e Arturia IMini
Mint.io
Rythm Studio
Sunvox
iSequence
Rebirth
Technobox2

Synthesizer:
Sunrizer
Korgs
Mini Synth pro
aniMoog
Alchemy mobile
Addictive synth
NLog synth
Arctic Keys
Novation Launckey
Magellan

Drum Machine:
DM1
Molten Drum
MiniDrum Pro
Impaktor

Per chi invece ha ripiegato su Android:

Sequencers Audio midi:
Pocketband Uloops
Zquence Studio

Synth Studio:
Caustic
MikroWave
rd3 Hd
AudioID
AudioTool Sketch
sequencer (ancora nel sito del developer non c’è una sezione dedicata a questa app, ma dato che per lo standard android è molto promettente, l’ho citata lo stesso…e poi è gratuita, cosa rara per applicazioni musicali di qualitá)
sunvox

Multitraccia audio:
Audio Evolution mobile
Reloop
J4T multitrack
loopstack

Drum machine
Electrum
Supreme MPA
Cadeli Drum Machine

Sampled sequenced loop machine:
Spc
mixxmachine studio (l’ultima versione ha l’automazione!)
milky tracker

Synthesizer:
Synprez FM1
Squareone Bassline Synthesizer
Common Analog Synthesizer
Common FM synthesizer
EerieSynth
Droidbeat synth, (ancora non c’è un sito dedicato a questo particolarissimo synth, dal carattere molto sperimentale, quindi ho indicato direttamente la pagina di Google Play Store)

Naturalmente di app ce ne sono molte altre (ma non troppe, almeno per Android, e certo le peggiori per Android non riescono a concorrere con le peggiori per iOS)…poi si sa, di necessitá virtù, io negli anni ’80 riuscivo a suonare con il Casio VL-Tone, sicuramente con Android qualcosa di buono si riesce a fare, ma la gara con iOS ormai è persa da tempo (almeno per quel che riguarda l’audio!).

Categorie:Android, iOS devices

Audiobus, la grande occasione per iOS

16 febbraio 2013 Lascia un commento

Prima di scrivere un pezzo su Audiobus ho voluto aspettare che l’applicazione e quindi la tecnologia che sottintende fossero abbastanza mature da poterne parlare senza paura di smentite. E’ arrivato il momento, Audiobus è tra noi. Cosa è? E’ in prima istanza una nuova app per iOs che permette di far comunicare tra di loro alcune applicazioni audio. inoltre è una tecnologia audio che probabilmente diventerá di sistema nelle prossime release del firmware Apple. Inizialmente la lista di applicazioni compatibili era veramente limitata, quindi l’interesse scatenato dall’uscita dell’app era comunque limitata. Oggi tutte le maggiori applicazioni hanno aggiunto la compatibilitá con Audiobus, rendendolo di fatto il futuro dell’audio su iOS. L’applicazione si avvale di tre sezioni nodali: input, effetti, output.

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Le applicazioni compatibili possono funzionare come emittenti di suono, riceventi, o effetti (da cui ‘passare’ il suono stesso). Questo permette di usare ad esempio un synth per registrarlo in diretta in un multitraccia compatibile impostato come input, filtrandolo magari da un effetto intermedio. Le combinazioni possibili ormai sono molteplici, questo anche perchè alcuni programmi (soprattutto synth) possono fungere allo stesso tempo sia da output che da input che da effetti. Tutti i sequencer più accreditati, come Steinberg Cubasis, 4pockets Meteor, ma anche un ottimo multitraccia come Multitrack DAW o un loop recorder come Loopy HD hanno aggiunto Audiobus nel loro arsenale, permettendo di avere dentro un solo iPad uno studio completo composto di strumenti virtuali, effetti, multitraccia audio/midi etc….per il midi, infatti, si può sempre ricorrere a quello virtuale o a quello wifi, come anche il coremidi standard e device esterne, che ci garantisce così in una sola device non solo di ‘imbrigliare’ l’uscita audio in canali virtuali distinti, ma anche di poter registrare le note midi emesse dagli strumenti o agganciarsi alla sincronia di un clock esterno. In pratica quello che fa Tabletop dentro un ambiente chiuso e proprietario, lo fa in qualche modo anche Audiobus con l’ambiente iOS e le sue innumerevoli applicazioni audio. Sicuramente tutti i migliori synth per iOS Audiobus ce l’hanno giá: i Korg, Sunrizer, Magellan, NLogSynth Pro, Artic Keys, Thumbjam, Rebirth, Aurora e anche una buona schiera di drum machine, come Molten Drum, Funkbox, DM1 e tante altre (vedi il sito ufficiale dell’applicazione che le elenca tutte http://audiobn.us/).

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Categorie:iOS devices

Finalmente il midi su Caustic!

17 dicembre 2012 3 commenti

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Molte cose sono finalmente maturate nel panorama delle device mobili e del software audio. In questi giorni oltre ad AudioBus per iOs, applicazione davvero rivoluzionaria (lo stesso concetto di Jack per Linux… a breve un articolo su MusicaMiniMax!), finalmente il salto decisivo del midi su Android è stato fatto!

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È uscita in questi giorni la nuova versione di Caustic che aggiunge questa indispensabile funzionalità a lungo attesa (per le funzioni base di Caustic vedi questo post su MusicaMiniMax: https://musicaminimax.wordpress.com/2011/08/15/caustic-su-android-finalmente/, oppure direttamente sul sito dello sviluppatore http://www.singlecellsoftware.com/caustic)

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L’implementazione midi è molto basica, ma ho appena provato i Korg Nano Controllers ed è bastato connetterli (supporto usb host OTG della device necessario) che Caustic li ha subito riconosciuti mostrandomi il popup per attivarli….

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Altre novità del software, sicuramente il migliore della sua categoria per Android in questo momento, sono: un nuovo loop editor per le waveform del PcmSynth, una keyboard finalmente suonabile per le due Bassline, un sistema standardizzato di memorizzazione ed editing dei pattern, la possibilitá di tweaking della UI, il supporto della modalità portrait, che mostra il rack di Caustic verticalmente con le device una di seguito all’altra….sembra Reason, una figata! E hanno aggiunto anche un nuovo equalizzatore parametrico, completamente automatizzabile!

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Ma non è finita qui, da poco disponibile gratuitamente anche la versione di Caustic per sistema operativo Windows, anch’essa completa del supporto midi (info e download in questa pagina: http://singlecellsoftware.com/node/184), e in più la versione iniziale (ma completamente funzionante, anch’essa con supporto midi) di un nuovo synth modulare che a breve diventerà una delle device interne a Caustic (info e download, versione win e mac su: http://www.singlecellsoftware.com/node/387)

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Caustic in questi ultimi mesi si sta davvero affermando, lo dimostrano i molti pack aggiuntivi di suoni disponibili sempre più frequentemente su Android Market, la maggior parte dei quali completamente gratuiti (se cercate il termine ‘Caustic’ nello store ne troverete moltissimi! ma potete raggiungerli anche dai menù interni dell’applicazione tramite il bottone ‘more’), oltre naturalmente ai molti preset creati dagli utenti e disponibili sul sito dello sviluppatore.

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Le due applicazioni sono davvero belle, mescolano stile retrò e possibilità moderne, e adesso con il midi, finalmente, possono essere integrate in un setup professionale insieme a device iOS. Un bel balzo in avanti per Android, ed infatti subito dopo l’aggiornamento di Caustic con il midi, molte altre applicazioni hanno iniziato ad offrire opzioni analogo (wifi midi, export midi etc.)

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Categorie:Android

Connect 502 USB come soundcard per il vostro iPad

11 giugno 2012 Lascia un commento

connect 502 usb

Se acquistare la Alesis IO Dock non é per voi una opzione percorribile, ma volete qualcosa in piú della ION URecord, ecco una buona occasione per tirare in ballo un micro mixer usb assolutamente non specifico per iPad, ma che invece funziona a meraviglia in tandem con il tablet Apple….L’ho scoperto per caso e subito acquistato (50 euro) poche settimane fa ad una fiera dell’elettronica….
Si chiama Connect 502 USB ed é un piccolo mixer audio a 5 canali (un ingresso mono, due ingressi stereo), input bilanciati, preamplificatore in Classe A, equalizzatore a due bande, controllo del gain, pan, peak led, phantom power per microfoni professionali, uscite linea e uscita cuffia con mini-jack e jack ‘normale’. Al centro del mixer campeggia il connettore usb che permette di connettere l’iPad (naturalmente tramite Camera Connection Kit, il cosiddetto CCK).
Il mixer in realtà é una normalissima scheda audio usb universal, quindi driverless (come é necessario che sia perché una periferica usb funzioni con l’iPad), e dato che il mixer ha una alimentazione propria (in dotazione) non si pone nemmeno il problema dello scarso amperaggio del connettore dell’iPad…é vero, rispetto all’Alesis IO Dock non c’é il midi, ma per la sezione audio la dotazione é alquanto simile, se non addirirtura migliore.
E pensandoci bene, con un mini-hub usb compatibile iPad (ne ho visti diversi in fiera, anche se poi non l’ho acquistati e quindi non posso dire se funzionano davvero come ci si potrebbe aspettare) nulla vieta di utilizzare il coremidi tramite un secondo connettore usb tra quelli disponibili nell’hub (andrebbe provata come opzione, teoricamente sembra possibile e probabile). Non si puó dire che questa sia una soluzione ‘on the go’, perché l’alimetazione del mixer costringe comunque ad un uso indoor, ma lo stesso vale anche per Alesis IO DOCK, che non é certo una periferica mobile
La qualità costruttiva del micro mixer é molto accurata, solida, i connettori e i potenziometri ben distribuiti, le dimensioni molto contenute… Per quanto costa, non credo che si possa trovare di meglio come rapporto qualità/prezzo, e il fatto che in realtà la device sia una scheda audio usb full duplex 16 bit 48 khz, la rende in pratica utilizzabile con la maggior parte delle periferiche che ormai sono a portata di mano un po’ di tutti (es. il portatile, o il fisso di casa, Win o Mac indifferentemente, le device audio usb universal sono comunque perfettamente compatibili con entrambi i sistemi operativi, senza bisogno di nessun driver addizionale…)

Categorie:iOS devices

iPad nuova versione…ne vale la pena?

19 aprile 2012 Lascia un commento

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Come già accaduto gli anni passati, ecco che é arrivata sul mercato la nuova proposta della Apple, il già ‘mitico’ iPad (3)….ma é davvero cosí mitico? Avevo letto nella cartellonistica Apple un grande ‘rivoluzionario’…ma é giustificato?
Ho deciso quindi di comprarlo, stavolta il modello base visto che per il modello precedente avevo scelto un 64 3g, che poi invece ho riempito solo parzialmente, e soprattutto non ho mai, nemmeno una volta, utilizzato il 3g visto che possiedo un mini router wifi ricaricabile che porto sempre con me e che permette di attaccare fino a 25 periferiche, pagando un solo abbonamento…stavolta, quindi niente 3g e niente 64 giga: il modello con 16 giga e la wifi sarà piú che sufficiente per i miei attuali bisogni…
Arrivato a casa l’ho scartato, e ho potuto constatare subito che le differenze con il modello precedente sono davvero impercettibili (un millimetro di spessore in piú, un poco piú pesante, ma la pila per questo é piú duratura), almeno da spento….Ma appena lo si accende il monitor nuovo ad altissima definizione fa davvero la differenza, non c’é pericolo di sbagliarsi con il modello precedente (che si vedeva comunque già benissimo)….ma in realtá, per suonare, io ci faccio veramente poco con uno schermo ultra definito come questo….la nuova caratteristica saliente, per il mio campo di applicazione é piuttosto il diverso processore, un quad core invece del double core standard dell’ipad precedente….anche se per ora non ci sono applicazioni che sfruttano nativamente tutta la potenza di calcolo di questo nuovo processore (se non quelle della Apple), questo tipo di miglioria ha sempre fatto un gran bene al lato applicativo, specialmente al versante del multimedia, goloso di risorse di calcolo…. nella Alesis IO Dock, ad esempio, anche se un po’ a forza, con l’adattatore per iPad 2 ci va lo stesso: l’amperaggio del connettore dock e la piedinatura sono quindi proprio le stesse…nessun pericolo perció di buttare gli accessori, nemmeno copertine e gusci, che calzano un poco piú precise ma si adattano perfettamente anche per la terza versione della device….che dire, vedremo nei prossimi mesi come verrà impiegata l’aumentata potenza di calcolo…

Categorie:iOS devices