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Samsung SAPA: bassa latenza finalmente anche su Android

10 ottobre 2017 Lascia un commento

Ad alcuni anni di distanza dall’uscita sul mercato del Note 4 (fine 2013) sono riuscito finalmente ad averlo tra le mani e ho potuto così esplorare a fondo la tecnologia SAPA di Samsung (SAPA=Samsung Professional Audio) che permette di ottenere anche su Android (ma solo per le device di punta della casa coreana) una bassa latenza per le ormai numerose applicazioni audio/midi.

In verità Samsung ha creato appositamente una propria DAW completamente gratuita (Soundcamp) in modo da vedere subito perfettamente a fuoco questa nuova SDK proprietaria, senza dover attendere i tempi fisiologici del mercato del software. Soundcamp è a tutti gli effetti l’app di punta di questa nuova tecnologia: un sequencer audiomidi corredato da una lunga lista di plugin gratuiti, da altri a pagamento prodotti da terze parti (pregevoli anche se non esattamente economici), da alcuni tool addizionali (metronomo, looper, tuner, smart composer etc.) ed infine da una pioggia di preset in vari formati (pacchetti di loops divisi per genere, template per Smart Composersoundfont di strumenti acustici ed elettroacustici con campioni di alta qualità etc.) anch’essi tutti scaricabili gratuitamente da Google Playstore e da Samsung Apps.

Dopo alcuni giorni di esplorazione mi sono fatto ormai un quadro abbastanza completo degli effettivi pregi e difetti di questa tecnologia e delle possibilità offerte dalla piena implementazione della propria SDK da parte di Samsung.

 

 

Ecco un rapido tour delle principali caratteristiche di Soundcamp e dei suoi plugin (effetti e generatori sonori).

SOUNDCAMP: il sequencer principale, gratuito ma destinato esclusivamente alle device Samsung di fascia alta, è un multitraccia audio/midi completo di automazione e funzionante come host basato su Jack, il  noto server audio/midi sviluppato per Linux ma ormai diffuso anche su molti sistemi operativi (ad es. reperibile in forma semplificata per Windows e per iOS).

Non mi dilungherò oltre sulle caratteristiche di Jack, in questo contesto è importante capire solo che SAPA non è altro che una versione proprietaria di Jack adattata da Samsung per Android… Finalmente anche su questo sistema operativo è possibile disporre di una tecnologia equivalente ad Audiobus/IIA per iOS, con funzionalità di interconnessione sia audio che midi e una latenza accettabile per suonare live senza troppe difficoltà.

 

 

La user interface di Soundcamp è in qualche modo copiata (nemmeno troppo velatamente) proprio da GarageBand per iOS (almeno come spirito generale), anche se, ad uno sguardo più approfondito, l’applicazione, almeno come struttura, non è altro che un sequencer audio-midi tradizionale (vista multitraccia con piste adagiate orizzontalmente, piano roll con grid per le note e spazio in basso per disegnare i principali controller midi etc.) mentre non sono presenti alcuni dei bonus tipici dell’app sviluppata da Apple, un esempio: la chitarra virtuale c’è ed è visivamente molto simile a quella di GarageBand, ma in Soundcamp non è dotata di auto-accompagnamento, come del resto anche nei vari synth manca il comodo arpeggiatore automatico.

VIRTUAL INSTRUMENTS/EFFECTS: Appena scaricato ed istallato, Soundcamp offre già gli strumenti di base per poter comporre, si possono tuttavia scaricare molti altri plugin addizionali (sia effetti che generatori sonori) che risulteranno ben più complessi e con molte meno limitazioni, sia gratuiti che a pagamento prodotti da terze parti.

E’ il caso, ad es., di Amplitube LE di IK Multimedia, messo a disposizione gratuitamente su Samsung App per tutti i possessori di un Note 4, o del fantastico synth Unique della Sugar Bytes, anch’esso completamente gratuito per i proprietari di una device Samsung (sulle quali possa girare Soundcamp, cioè quelle di fascia alta).

 

 

Questi sono solo due esempi, in realtà molte software house hanno creato una versione SAPA dei loro software di punta (la IK Multimedia ha portato su Android il multieffetto Amplitube, i generatori sonori Ilectric Piano, EZ Voice, iGrand Piano etc., oppure Retronyms che ha riprodotto per Android i suoi Phase84 e iMPC, come del resto Sonosaurus con ThumbJam, in origine anch’esso proveniente dal mondo iOS).

A questo si aggiungono inoltre applicazioni nate precedentemente su Android e che con l’uscita di Soundcamp sono state aggiornate con il supporto SAPA: l’esempio più significativo è Heat Synthesizer, un pregevole sintetizzatore per Android che finalmente può essere utilizzato anche all’interno di Soundcamp (attenzione! solo la versione a 32bit scaricabile da Samsung App è dotata di supporto SAPA, l’altra versione presente su Google Play Store è a 64 bit e non ha supporto SAPA, quindi è inutile affannarsi nel cercare di farla funzionare come plugin).

 

 

La lista completa dei plugin disponibili per questa DAW (sia gratuiti che a pagamento) è la seguente:

EFFETTI

  • Amplitube free/full/LE
  • Ezvoice free/full
  • S Autowah (free)
  • S Bitcrusher (free)
  • S Chorus (free)
  • S Compressor (free)
  • S Delay (free)
  • S Effects rack (free)
  • S Equalizer (free)
  • S Flanger (free)
  • S Gate (free)
  • S Guitar Amp (free)
  • S Harmonizer (free)
  • S Overdrive (free)
  • S Phaser (free)
  • S Pitch shifter (free)
  • S Resonant filter (free)
  • S Reverb (free)
  • S Ring Modulator (free)
  • S Saturator (free)
  • S Tremolo (free)
  • S Vocoder Synth (free)
  • Sugar Bytes Wow 2 (free)

GENERATORI SONORI

  • Keyboard: in realtà un lettore di soundfont con relativi effetti, purtroppo i preset sf2 sono solamente quelli free scaricabili da Samsung App: varie chitarre, pianoforti acustici e elettrici, archi etc….. per ora non ho trovato il modo per caricare soundfont personalizzate (free, in dotazione a Soundcamp)
  • Drum Machine, sia acustica che elettronica (free, in dotazione a Soundcamp)
  • Audio Recorderplayer/recorder di tracce audio (free, in dotazione a Soundcamp)
  • Sampler: campionatore con più sample riproducibili contemporaneamente in varie modalità, inviluppi definibili etc. (free, in dotazione a Soundcamp)
  • Looper: console di mixing dei loop con timestretching  automatico, uno dei pezzi forti di Soundcamp (free, in dotazione a Soundcamp)
  • Guitar: una chitarra virtuale con vari tipi di corda (free, in dotazione a Soundcamp)
  • Bass Guitar: un basso con più preset (free, in dotazione a Soundcamp)
  • Heat Synthesizer: sintetizzatore virtual analog con il proprio sequencer, effetti etc., versione demo gratuita, versione completa a pagamento. Attenzione! Solo la versione scaricabile da Samsung App (32bit) dispone di implementazione SAPA
  • iGrand Piano (free/full)
  • iElectric Piano (free/full)
  • S Bass Guitar: un secondo basso virtuale anch’esso con più preset (free)
  • S Maracas: simulazione fisica delle maracas che sono ‘suonabili’ attraverso i sensori di movimento del telefono (free)
  • S Sequencer Studio: l’altro pezzo forte di Soundcamp, un plugin addizionale che offre a sua volta un sequencer midi  per clip mono-strumento che risultano ciclabili in parallelo e si appoggiano alla  library di suoni GM/GS di sistema o a sf2/dls custom liberamente caricabili (free)
  • S Synthesizer: un synth virtual analog (free)
  • S Tambourine: simulazione fisica del Tambourine, anch’esso sunabile con i sensori di movimento del telefono (free)
  • Sonosaurus Thumbjam: performance sampler con molte potenzialità, particolarmente espressivo, versione dimostratuiva gratuita, versione completa a pagamento (dà la possibilità di scaricare una vasta libreria di preset gratuiti dal repository interno all’applicazione)
  • Sugar Bytes Unique: un synth virtual analog di ottima fattura in versione completa (free)
  • Retronyms Phase84: un synth virtuale scaricabile unicamente pagando, non esiste versione demo (Attenzione! se intendete acquistarlo fate attenzione al prezzo! su Samsung App è scaricabile con 3 ,50 € , su Play Store costa invece quasi 10 €!)
  • Retronyms iMPC: campionatore nel tradizionale stile AKAI MPC, idem come sopra, non ne esiste una versione demo gratuita ed è quindi scaricabile unicamente a pagamento da Samsung App


 

Come anticipato i due moduli più interessanti tra quelli messi a disposizione gratuitamente sono il Looper e S Sequencer Studio.

Il looper di Soundcamp è in tutto e per tutto analogo alla modalità loop presente in GarageBand (e di tanti altri looper multitraccia disponibili attualmente sul mercato come app standalone, tutti quasi sempre simili tra di loro, almeno come layout).

S Sequencer Studio è invece un phrase sequencer midi che sfrutta i suoni del General Midi in dotazione alla device (o anche soundfont custom liberamente impostabili) e consente di mettere in riproduzione vari clip midi, contemporaneamente in parallelo.

Oltre a questi due moduli particolarmente utili, in Soundcamp c’è anche una modalità autocomposizione (Smart Composer) che permette di tracciare la melodia graficamente su una grid data e lasciare poi che l’app crei autonomamente le strutture armonicuhe appropriate per la melodia appena tracciata (secondo vari stili predefiniti, anch’essi scaricabili gratuitamente da Samsung App).

Come detto ad inizio articolo Soundcamp utilizza Jack, per questo oltre alla possibilità di interconnessione audio tra gli strumenti virtuali, gli effetti e l’host, c’è anche tutta la gestione dell’interconnessione midi con il mondo esterno via usb OTG … grazie alla rinnovata bassa latenza, SAPA permette di attaccare un qualsiasi controller midi al telefono (in cui naturalmente sia in esecuzione Soundcamp) ed utilizzarlo live senza difficoltà insormontabili in modo del tutto inedito per Android: fino ad ora l’alta latenza ottenibile su questo sistema operativo non aveva mai permesso un simile risultato (almeno ad un livello che fosse minimamente professionale), finalmente da qualche tempo con SAPA siamo giunti agli agognati < 20 ms di latenza (che, pensate un po’, erano garantiti addirittura dall’iPad primissima versione… per tutti quelli che ancora non fossero convinti delle perduranti gravi lacune di Android in campo real time audio…)

Giudicando Soundcamp come possibile DAW per utilizzare davvero Android a livello produttivo, direi che ancora non siamo al pari di altri software più maturi (su tutti Caustic 3.2, Audioevolution, Stagelight etc.), ma che tuttavia fa ben sperare, e se l’utilizzatore ha le idee ben chiare su cosa comporre, può raggiungere comunque risultati accettabili anche con questa DAW gratuita targata Samsung.

Per ora, quindi, è buona norma iniziare una produzione con strumenti software di tipo mobile per poi trasferire il proprio lavoro, pista per pista, su una DAW per computer tradizionale dove poter finalizzare gli stem in punta di mouse. E proprio per poter fare questo passaggio in modo rapido lavorando direttamente su materiale audio (oltre che naturalmente per diminuire il carico sul processore se si volessero aggiungere ulteriori strumenti ed effetti virtuali) che in Soundcamp hanno introdotto anche la possibilità di fare il freeze delle tracce (come accade nel ben più costoso Cubase!).

Per concludere, alcuni tips addizionali per chi voglia davvero provare sul campo questa DAW:

  • per gestire correttamente SAPA ricordarsi di installare anche SAPAMonitorBMC, un’applicazione gratuita scaricabile da Samsung App appositamente studiata per garantire il corretto funzionamento del driver SAPA (l’applicazione andrà sempre avviata prima di Soundcamp)
  • l’automazione dei parametri del mixer di Soundcamp verrà riprodotta solo se sarà mantenuta visibile a schermo la pagina del mixer stesso; qualora si mantenesse invece aperta un’altra delle finestre della DAW i dati di automazione verranno in tal caso letti  parzialmente (credo che sia un bug, speriamo che venga risolto presto!)
  • Se disponete di un modo per visualizzare la vostra device su uno schermo secondario di grande dimensioni e attaccandoci un mouse, Soundcamp sarà molto più facilmente utilizzabile, permettendovi una libertà di movimento e una possibilità di definizione dei dettagli tipica dei software desktop.
Categorie:Android, Mobile Studio

Korg Volca Sample e le sue app

21 marzo 2015 Lascia un commento

Volca Sample

Mentre il mondo delle app musicali si sta velocemente ridefinendo (su iOS8 ultimamente c’è stato un ‘terremoto’ grazie all’introduzione di interapp e al ridimensionamento di Audiobus, su Android Lollipop è arrivata finalmente la bassa latenza e Soundcamp), prende sempre più piede il mercato delle microdevice dedicate esclusivamente alla produzione musicale.
La fortuna che in questi anni hanno avuto device come il Kaossilator, come il ds-10 per Nintendo ma anche come certi controller complessi (come Alesis io-dock, la serie di nano-controller della Korg o la tastiera 49/25 tasti e l’MPC della Akai) avevano fatto ben sperare per lo sviluppo di questo segmento del mercato.

korg Volca Series

Korg Volca Series

Qualche tempo fa ha fatto la sua comparsa sul mercato la serie Volca della Korg.
Le prime device uscite (Volca Bass, Volca Keys e Volca Beat) non erano niente altro che una tiepda imitazione della 303, della 606 etc. della Roland (sebbene con il midi), e non avevano riscosso la mia ammirazione incondizionata, anche se naturalmente offrivano molto di più (come implementazione e funzionalità) dei modelli a cui si ispiravano.
Ma il Volca sample è tutto un altro discorso, specialmente se considerato in tandem con i software dedicati che si trovano gratuitamente negli store.
Qualche dettaglio:
microdevice grande come un iPad mini (naturalmente non come spessore!),
– 100 suoni campionati preset
– un sequencer con 10 pattern e 6 song
– registra l’automazione dei molti controller associati ad ognuna delle 10 voci possibili
– possibilità di disattivare i singoli step
– presenza del riverbero (attivabile/disattivabile per ogni step in modo selettivo).
Completa il quadro un connettore midi in e un’entrata/uscita sync in/out, per poter dialogare con gli altri Volca o con altre device che usano un metodo di sync analogo (es. il Korg Monotribe).
Se il menù sonoro del Volca sample finisse qui, sarebbe comunque interessante, ma non così tanto…

Korg Audiopocket App

I 100 suoni presettati possono essere sostituiti con campioni custom tramite l’app Korg audiodesk, che mostra anche la forma dell’onda dei preset e permette di sostituire i campionamenti del banco default con wav custom di qualunque frequenza.
Tramite questa app originale Korg, disponibile per iOS, si possono eliminare tutti i campioni in un colpo solo, ripristinare i suoni di fabbrica o decidere quale preset sovrascrivere con le proprie wav personalizzate (anche tutti).
Ma sinceramente, a parte queste funzioni base, l’app Korg non offre molto di più.
Dato che Korg ha reso disponibile la SDK del Volca Sample, sono tuttavia state svluppate da terze parti interessanti app che permettono alcune funzioni in più rispetto all’app ufficiale della Korg, sicuramente quella più interessante è prodotta dallo stesso sviluppatore che ha creato Caustic, adesso disponibile sia per Android che per iOS e completo di tutte le funzioni che ci si aspetterebbero da un software di fascia medio alta, come implementazione MIDI, export delle tracce singole, bassa latenza, un synth modulare etc.etc.

Sample Cell Volca Editor

Sample Cell Volca Editor

Il software di Single Cell, oltre a garantire tutte le funzioni dell’app Korg ufficiale, mette a disposizione un editor audio completo con cui è possibile modificare il campione con una precisione al singolo frame, normalizzarlo, sfumarlo, eliminare il DC offset, mixarlo con un altro campione e soprattutto processarlo tramite effetti (gli stessi di Caustic), con preview in tempo reale. Gli effetti saranno applicati uno per volta, senza limitazione al numero di processamenti. E’ presente naturalmente l’undo e il redo e addirittura è possibile renderizzare il suono da un synth incluso con l’editor (menù tools):  è il synth sfxr, presente anche in Caustic come easter egg (è necessario attivarlo con un trucco, se volete che appaia anche nel vostro Caustic). Sfxr produce suoni da videogame molto carini per le percussioni, ma può essere usato per produrre anche altri tipi di suono.

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Se quindi consideriamo il Volca sample, in tandem con una device mobile qualsiasi, diventa una specie di estensione di Caustic, io l’ho provato sul Note 2 della Samsung, su iPad mini ultima generazione, su iPad standard, su Iconia A500, ma anche su PC/Mac, ed è stato sempre molto pratico.
Mentre con Volca Bass/Keys/Beat non era possibile fare una intera performance (se considerate come device singole), cone un Volca Sample singolo è possibile fare molto di più e in modo molto più completo: si tratta di campioni, quindi, virtualmente, di qualunque suono compresa la voce.
Se fossi io la Korg accenderei un bel cero che ci sono sviluppatori che riescono a garantire a gratis tutta questa qualità…
Visto il costo molto contenuto della device e le possibilità che offre, un pensierino, se fossi in voi, ce lo farei.

Caustic 3 su Android, iOS e Win

1 gennaio 2014 2 commenti

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Finalmente, dopo una attesa lunga mesi, è uscito Caustic 3, l’app nata per Android e che da sola meritava l’acquisto di una device con questo sistema operativo. Il salto in avanti che è stato fatto questa volta da SingleCell è enorme. Se Caustic 2 era una bella applicazione, la versione 3 lo è molto di più.
Ma vediamo le novità.
Caustic 2 aveva essenzialmente 4 tipologie di generatore sonoro: un synth a wavetable, una simil 303, un synth a campioni e una drum machine a campioni.
Gli ‘slot’ popolabili con questi generatori in Caustic 2 erano in numero ridotto, in tutto 6.
Anche la sezione effetti riservata al master era particolarmente limitata.
I vari parametri erano automatizzabili, ma senza possibilità di intervenire graficamente nell’editing.

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Caustic 3:
– molti nuovi tipi di generatore: un synth fm, un vocoder, un synth espressamente dedicato ai pad, un synth per suoni chip-music, un generatore di suoni d’organo, e per concludere, il pezzo forte, un modulare completamente configurabile con tanto di patch cords ‘old fashoned’ (con i cavi colorati!)
– 14 slot liberamente popolabili
– nuova sezione effetti per il master
– nuovi effetti insert per i canali
– modalità grafica di editing dei parametri sia a livello di singolo pattern che a livello globale dell’intera canzone
– nuovo editor di file audio integrato con tutti i comandi più tipici (cut, copy, paste, fades, normalize etc.) e con riconoscimento automatico del pitch prevalente del campione
– sempre dall’editor di file audio (che si apre cliccando sull’icona a forma di onda nel vocoder) è inoltre possibile accedere (attraverso ‘tools>>vocalize’) all’applicazione addizionale gratuitaVocality(scaricabile da Google Play Store), un sintetizzatore vocale che si appoggia sul motore TTS di Android (disponibile un pacchetto addizionale per le lingue eventualmente non presenti nella device: c’è anche l’italiano!). Le frasi prodotte da Vocality saranno automaticamente aperte dall’editor audio di Caustic 3, basterà premere semplicemente il bottone Render; la frase potrà quindi essere usata direttamente nel vocoder, utilizzando poi come carrier sia l’oscillatore interno del vocoder stesso, che un altro dei generatori sonori presenti in Caustic 3, a scelta.
– la modalità di programmazione di tutte le device è stata unificata, adesso tutti i generatori possono avere il piano roll e i pattern a scelta
– stesso discorso vale per il sequencer: molte le migliorie, come l’editing grafico dei parametri ricordato poco sopra
Caustic adesso espone un proprio ftp dal quale poter caricare e scaricare i file audio
– l’interfaccia audio è selezionabile (es Android audio o Open SLES a bassa latenza), il midi è stato perfezionato, la latenza complessiva midi/audio su sistemi 4.2 e sup è finalmente medio-bassa, comunque ampliamente utilizzabile a livello operativo.

 
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La novità più consistente è comunque il modulare, la quantità e la qualità dei moduli di cui dispone, le possibilità infinite di configurazione ne fanno un piccolo capolavoro a sé stante.

scs_caustic3
Come se non bastasse, Caustic 3 è scaricabile gratuitamente nella sua versione per Windows, e si tratta della versione completa e perfettamente funzionante, non di una demo segaiola come ce ne sono molte in giro.
E per concludere, dato che il livello di una applicazione come Caustic 3 è ormai senz’altro analogo ad altre applicazioni simili per iOS, SingleCell non si è fatta mancare niente e l’ha pubblicato anche per iOS a 8.99 € , naturalment1e compatibile con Coremidi…adesso, se i developers di SingleCell riuscissero ad implementare rapidamente sia Audiobus che InterApp bus, con un colpo solo si porterebbe a casa il primato di miglior app audio cross platform….

Amo Nanostudio per iOS, ma non così tanto da non accorgermi se un’altra app, magari proveniente da un altro sistema operativo, le strappa gradualmente lo scettro….

(3d image rendering by Teotigraphix)

Potendo scegliere, che audio app comprare?

24 marzo 2013 2 commenti

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Trovandosi nella situazione di avere un tablet nuovo e dovendosi scegliere dei programmi per iniziare a suonare, approfitto per dare la mia personale lista di indispensabili divisi per categoria (e per sistema operativo)…le app ormai sono tantissime, e anche quesa lista non sará breve….

Per i fortunati che hanno scelto un ipad:

Sequencer audio midi
Meteor
Cubasis
BeatMaker

Multitraccia audio
Multitrack DAW
Auria con plugin di effetti di terze parti
Studio.HD (con Looptastic.HD e Grüvtron)

Synth studio
Nanostudio
Aurora
iTenorion
Tabletop con iMPC e Arturia IMini
Mint.io
Rythm Studio
Sunvox
iSequence
Rebirth
Technobox2

Synthesizer:
Sunrizer
Korgs
Mini Synth pro
aniMoog
Alchemy mobile
Addictive synth
NLog synth
Arctic Keys
Novation Launckey
Magellan

Drum Machine:
DM1
Molten Drum
MiniDrum Pro
Impaktor

Per chi invece ha ripiegato su Android:

Sequencers Audio midi:
Pocketband Uloops
Zquence Studio

Synth Studio:
Caustic
MikroWave
rd3 Hd
AudioID
AudioTool Sketch
sequencer (ancora nel sito del developer non c’è una sezione dedicata a questa app, ma dato che per lo standard android è molto promettente, l’ho citata lo stesso…e poi è gratuita, cosa rara per applicazioni musicali di qualitá)
sunvox

Multitraccia audio:
Audio Evolution mobile
Reloop
J4T multitrack
loopstack

Drum machine
Electrum
Supreme MPA
Cadeli Drum Machine

Sampled sequenced loop machine:
Spc
mixxmachine studio (l’ultima versione ha l’automazione!)
milky tracker

Synthesizer:
Synprez FM1
Squareone Bassline Synthesizer
Common Analog Synthesizer
Common FM synthesizer
EerieSynth
Droidbeat synth, (ancora non c’è un sito dedicato a questo particolarissimo synth, dal carattere molto sperimentale, quindi ho indicato direttamente la pagina di Google Play Store)

Naturalmente di app ce ne sono molte altre (ma non troppe, almeno per Android, e certo le peggiori per Android non riescono a concorrere con le peggiori per iOS)…poi si sa, di necessitá virtù, io negli anni ’80 riuscivo a suonare con il Casio VL-Tone, sicuramente con Android qualcosa di buono si riesce a fare, ma la gara con iOS ormai è persa da tempo (almeno per quel che riguarda l’audio!).

Categorie:Android, iOS devices

Finalmente il midi su Caustic!

17 dicembre 2012 3 commenti

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Molte cose sono finalmente maturate nel panorama delle device mobili e del software audio. In questi giorni oltre ad AudioBus per iOs, applicazione davvero rivoluzionaria (lo stesso concetto di Jack per Linux… a breve un articolo su MusicaMiniMax!), finalmente il salto decisivo del midi su Android è stato fatto!

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È uscita in questi giorni la nuova versione di Caustic che aggiunge questa indispensabile funzionalità a lungo attesa (per le funzioni base di Caustic vedi questo post su MusicaMiniMax: https://musicaminimax.wordpress.com/2011/08/15/caustic-su-android-finalmente/, oppure direttamente sul sito dello sviluppatore http://www.singlecellsoftware.com/caustic)

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L’implementazione midi è molto basica, ma ho appena provato i Korg Nano Controllers ed è bastato connetterli (supporto usb host OTG della device necessario) che Caustic li ha subito riconosciuti mostrandomi il popup per attivarli….

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Altre novità del software, sicuramente il migliore della sua categoria per Android in questo momento, sono: un nuovo loop editor per le waveform del PcmSynth, una keyboard finalmente suonabile per le due Bassline, un sistema standardizzato di memorizzazione ed editing dei pattern, la possibilitá di tweaking della UI, il supporto della modalità portrait, che mostra il rack di Caustic verticalmente con le device una di seguito all’altra….sembra Reason, una figata! E hanno aggiunto anche un nuovo equalizzatore parametrico, completamente automatizzabile!

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Ma non è finita qui, da poco disponibile gratuitamente anche la versione di Caustic per sistema operativo Windows, anch’essa completa del supporto midi (info e download in questa pagina: http://singlecellsoftware.com/node/184), e in più la versione iniziale (ma completamente funzionante, anch’essa con supporto midi) di un nuovo synth modulare che a breve diventerà una delle device interne a Caustic (info e download, versione win e mac su: http://www.singlecellsoftware.com/node/387)

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Caustic in questi ultimi mesi si sta davvero affermando, lo dimostrano i molti pack aggiuntivi di suoni disponibili sempre più frequentemente su Android Market, la maggior parte dei quali completamente gratuiti (se cercate il termine ‘Caustic’ nello store ne troverete moltissimi! ma potete raggiungerli anche dai menù interni dell’applicazione tramite il bottone ‘more’), oltre naturalmente ai molti preset creati dagli utenti e disponibili sul sito dello sviluppatore.

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Le due applicazioni sono davvero belle, mescolano stile retrò e possibilità moderne, e adesso con il midi, finalmente, possono essere integrate in un setup professionale insieme a device iOS. Un bel balzo in avanti per Android, ed infatti subito dopo l’aggiornamento di Caustic con il midi, molte altre applicazioni hanno iniziato ad offrire opzioni analogo (wifi midi, export midi etc.)

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Categorie:Android

SPC: finalmente gli effetti…

3 marzo 2012 Lascia un commento

SPC Music SketchPad

È appena uscito SPC v.2, una delle applicazioni piú interessanti per Android…l’applicazione era già da tempo, insieme a Caustic e a Uloops Pocketband, una delle piú avanzate nel panorama software per questa piattaforma….finalmente, con l’aggiunta degli effetti, fino a 4 contemporaneamente con 4 bus separati, controller xy ciascuno, a scelta fra: Reverb, Delay, Phaser, Distortion, Filter, Chorus, si mette finalmente al passo con le altre applicazioni della stessa fascia. L’interfaccia è stata razionalizzata e resa più gradevole, grazie ad una barra orizzontale iconizzata che aiuta a velocizzare il passaggio tra le varie  sottopagine, soprattutto in modalità verticale per tablet, in cui due schermate orizzontali standard vengono incolonnate in un unica visualizzazione….nella versione precedente si rischiava di perdere l’identità delle singole sottoschede, erano meno caratterizzate. Il trend di aggiungere gli effetti sembra stia finalmente serpeggiando tra le applicazioni per Android…era il caso di smuoversi dalla situazione stagnante in cui era rimasto immerso il software audio per questa piattaforma. Adesso manca ancora il midi, l’automazione, i controller, e poi si può iniziare a ragionare seriamente su una possibile competizione in campo audio con iOS. Quindi bene, bravi, ma ancora non è il momento di sedersi…

Qualche info dal sito dello sviluppatore: http://www.mikrosonic.com/spc
Alcuni sample pack aggiuntivi: http://www.tmikrosonic.com/spc-scenes

spc icon

Categorie:Android

Cosa é cambiato nel mondo Android?

6 gennaio 2012 6 commenti

 

Uloops Pocketband

 

Quando ormai diverso tempo fa ho acquistato la prima periferica Android, il panorama del software per fare musica per questo sistema operativo era abbastanza limitato.

Attualmente ho a disposizione varie periferiche con Android con le quali fare le mie valutazioni: un paio di tablet (Packard Bell Liberty Tab con HoneyComb 3.2.1 e uno ZT180 ‘cinese’ con Android 2.2), e un telefono (LG Optimus con Android 2.1), e ho potuto quindi verificare personalmente come la situazione generale nel campo delle mobile app orientate all’audio stia iniziando gradualmente a decollare.

Intanto ULoops, il programma piú completo (da sempre) ha cambiato nome (Uloops PocketBand) e finalmente tipo di licenza, adesso quando lo si acquista é in forma definitiva, il prezzo che si paga non é piú solo una subscrption fee semestrale al termine della quale l’applicazione torna in versione demo….Resta il fatto che senza una connessione, Uloops PocketBand non si avvia nemmeno, e questo é un fatto abbastanza ‘fastidioso’.

 

Rd3 HD

 

Seconda applicazione che ha avuto uno sviluppo molto interessante negli ultimi mesi é Rd3: adesso in versione per Tablet si chiama Rd3 HD, le bassline sono diventate 2, si é aggiunto un delay e anche la drum machine a campioni puó essere processata dagli effetti. L’interfaccia é stata adattata perfettamente ai tablet, e quando si dispone la device verticalmente, le due bassline, la drum machine e gli effetti si dispongono in rack, proprio come in Rebirth. Rd3 HD esporta naturalmente verso la sua applicazione ‘compagna’, creata dallo stesso sviluppatore:

 

Spc

 

Spc, davvero spettacolare, finalmente mette in luce le possibilità di questo sistema operativo. Si tratta comunque di campioni, non di sintesi virtuale, ma in questo caso le funzioni sono davvero molte e ben fatte, ed anche la UI. Una schermata iniziale con 16 pad, che riproducono ognuno un loop di tipologia diversa. Impostando la modalità di editing si puó entrare all’interno dei singoli pad e modificarli; i pad possono essere costituiti da:

loop campionati e divisi in sezioni (come i rex files di Recycle) su cui é possibile fare lo scrambling delle diverse porzioni in modo rapido e non distruttivo, oppure da

preset melodici da utilizzare con l’apposita keyboard, o ancora

sample percussivi one shot disposti su una griglia tipo drum machine etc.

All’interno dell’applicazione c’é tutto il necessario per editare i campioni, i punti di loop, la modalità di stop/play dei pad. I campioni, nelle ultime versioni, possono essere caricati da qualunque posizione della device, non é piú necessario mantenerli nelle sottocartelle dell’applicazione.
 

Caustic 2

 

Altro grande programma per Android é Caustic, uno studio integrato con vari tipi di synth, una drumachine, mixer, effetti e sequencer completo di automazioni: tra poco sarà aggiornato alla versione 2, con moltissime novità che lo rendono di fatto una ragione valida per comprare un tablet con Android. Tra tutte quelle disponibili per questo sistema operativo, è sicuramente l’applicazione che si avvicina di più, per interfaccia e tipo di funzionalità, alle app analoghe per iOS (Nanostudio, Rythm Studio, Tabletop, FruityLoops HD, MusicStudio, iSequence, Meteor), anche se per ora non ha acquisito la stessa maturità.

Le device dello studio virtuale di Caustic possono essere concatenate liberamente (categorie tra cui scegliere: va subsynth, pcm synth, bassline, drumachine a campioni, mixer con effetti, sequencer) e organizzate in song esportabili facilmente come wav, ogg e midi.
Con il nuovo update tutte le device avranno anche una modalità a pattern, ulteriormente modificabili con un sequencer standard a piano roll. L’automazione dei parametri, invece, puó essere registrata in real time già da un paio di release. Tra le nuove applicazioni per Android, Caustic è sicuramente la migliore, quella da cui é lecito aspettarsi di piú.

 

Electrum-Reloop

 

Poi va sicuramente ricordata l’accoppiata Reloop – Electrum Drum, un multitraccia a loop (tipo Acid) il primo, e una drum machine a campioni la seconda, che peró tratta i loop e li mette a tempo per mezzo del titolo del file, in cui deve venir indicata la velocità in bpm perchè la sincronizzazione funzioni. Nelle ultime release si sono aggiunti gli effetti (delay e distorsion) a completare le molte altre funzioni presenti già dalle prime versioni (editing della forma d’onda, export audio e midi, possibilità di intonare i campioni).

 

Supreme MPA

 

Una nuova dimensione più professionale e credibile è stata data anche ad Supreme MPA, applicazione rimasta in beta per quasi un anno, e finalmente pubblicata in versione completa con song mode integrato. L’interfaccia é quella tipica a pad (simile a spc), c’é anche una keyboard per pitchare i campioni. Ogni loop puó essere costituito da 12 tracce diverse, combinabili tra di loro in vari modi. MPA é essenzialmente un sequencer live, non esiste un interfaccia di editing di quello che si é registrato, semmai si possono quantizzare le performance durante il live recording secondo varie grate ritmiche (quarti, ottavi, sedicesimi) e nel caso si sbagli la performance, si può fare undo.

Dopo aver composto i loop di 12 tracce, questi potranno essere mixati tra di loro in song mode mettendone fino a 4 contemporaneamente (12×4=48 tracce in contemporanea). La song risultante potrà essere renderizzata come file wav. Grande difetto dell’applicazione é quello di non avere una preview realtime in song mode: per sentire ció che si é creato é necessario esportare il file e poi ascoltarlo con un player esterno.

 

GSt

 

Un’altra drum machine si é fatta notare per la presenza di molte funzioni ed effetti: GSt.

L’interfaccia é un po’ caotica, poco accattivante, ma la grande presenza di effetti e la possibilità di automatizzarli per step consentono di raggiungere risultati di una complessità insperata su Android. Io credo che l’interfaccia in una applicazione sia molto importante: ormai ce ne sono molte a disposizine e non ha piú senso ripiegare su un programma che non offra al contempo funzioni avanzate e UI di qualità.

Ed ancora, gli ultimi nuovi arrivati che fanno ben sperare per il futuro.

 

Audiotool Sketch

 

Qualche settimana fa avevo scritto proprio sulle pagine di MusicaMiniMax di una workstation online fatta completamente in tecnologia flash, Audiotool, di qualità davvero sorprendente. Ebbene, il software online é fruibile anche su Android, se equipaggiato con l’ultima versione del plugin Flash (11), ma non é sicuramente cosí fluido come lo sarebbe un’applicazione istallata localmente. Proprio per questo, gli stessi autori di Audiotool hanno creato una versione per Android senza l’uso del plugin Flash: Audiotool Sketch, pur se limitata, è comunque di qualità decisamente alta rispetto alla media. Una bassline, due drumachine (una 909 e una 808) piú un mixer con Delay e selettore di pattern. Per ora si possono solo salvare i banchi di pattern creati, e l’applicazione ha principalmente una vocazione live, ma prevedo che gradualmente si aggiungeranno moltre altre funzioni e device.

Oltre ad Audiotool, ho recentemente scoperto altri due sequencer per Android appena usciti sul market, entrambi basati su campioni, si tratta di:

 

MixxMachine

 

MixxMachine Studio: una loop machine con automazione di volume e pan, track roll a matrice (come Fruity Loops), preset sonori costituiti da multicampionamenti ed export in wav e midi delle song prodotte, e

 

Zquence

 

Zquence: un sequencer multitraccia con effetti (delay, reverb, compressore, equalizzatore etc.) e possibilità di fare il freeze dei pattern, trasformandoli da frasi midi in loop audio.
Se fosse possibile caricare suoni custom, sarebbero davvero due ottimi sequencer: questo sicuramente accadrà a breve…anche se per vie traverse, già da adesso si riescono a caricare suoni personalizzati (meno male! I pochi suoni compresi nella dotazione iniziale sono davvero miserelli…).
Per essere allo stesso livello di programmi analoghi per iOS, o anche di Pocketband o Caustic per lo stesso Android, manca ancora la possibilità di registrare tutti i parametri dell’automazione. Considero questa funzionalità lo spartiacque principale tra un sequencer serio ed uno ‘meno’.

 

Grüvtron

 

Per concludere, un tool portato da iOS, Grüvtron, che permette di registrare arpeggi su loops ritmici, con un filtro per ottenere l’effetto sweep…su iOs è un’applicazione molto bella e creativa…su Android ancora non l’ho provata, ma a giudicare dai commenti degli utenti, pare che abbia qualche problemuccio, una scarsa compatibilità con diverse device, e generalmente meno funzioni della versione per iOS

Proprio questo ci introduce alle conclusioni inevitabili di questa review: le applicazioni audio per Android sono migliorate molto dall’uscita della versione 3 del sistema operativo, concepito appositamente per i tablet, ma siamo ancora abbastanza distanti dai risultati incredibili raggiunti su iPad-iPhone in campo audio… se avete già un tablet Android, potete finalmente usarlo in maniera convincente per suonare, ma se invece dovete ancora acquistarne uno e avete intenzione di suonarci veramente, scegliete un iPad…è come se le periferiche iOS fossero avanti qualche di anno rispetto a tutta la concorrenza presente attualmente sul mercato….

Categorie:Android

Caustic su Android: finalmente…

15 agosto 2011 Lascia un commento

caustic

Negli ultimi mesi il panorama del software audio per Android è praticamente rimasto invariato. Poche novità, e quelle poche difficilmente degne di nota.
Finalmente a riempire questo vuoto è arrivato Caustic . Va innanzitutto detto che l’applicativo, un synth studio con effetti, non è ancora maturo come il suo più diretto rivale, Uloops Studio Pro, ma già dal suo esordio promette particolarmente bene. Parte avvantaggiato sicuramente per l’usabilità della sua user interface, molto retrò ma al contempo incredibilmente intuitiva: quella di Uloops invece risulta a volte poco immediata, il re-rendering del suono per qualunque modifica è a volte abbastanza snervante.
Vediamo più nel dettaglio Caustic, istallabile gratuitamente in versione demo (funziona tutto ma non salva o esporta):

  • rack virtuale con synthesizers, drum machine, effetti e sequencer
  • automazione di tutti i parametri registrabile in real time
  • 1 sintetizzatore analogico polifonico con possibilità di draw della forma d’onda
  • 2 pcm synth con selezione di campioni inclusi
  • 2 303 bassline, sullo stile di Rebirth
  • sampling drumachine
  • mixer con effetti in insert e globali, 2 send per canale, completamente automatizzabile
  • Sequencer multitraccia con pianoroll e patterns simile, almeno come idea, a quello di Reason
  • Shermata di selezione rapida della device: altrimenti le schermate sarebbero visibili solo in modo sequenziale verticale, per mezzo dello scorrimento del bordo sinistro del rack

Per ora, attivabile come in app purhase a 2.99 euro, è previsto solo l’export in formatowav, ma lo sviluppatore nel suo forum ha postato una richiesta agli utenti per sapere quali caratteristiche del midiimplememtate nell’applicazione, quindi a breve sarà possibile fare anche l’export delle song in formato midi.
Spero proprio che Caustic maturi rapidamente e imprima un nuovo trend al panorama delle applicazioni audio per Android.
Una nota: l’applicativo necessita di processore arm7 compatibile, altrimenti non si istalla nemmeno. In pratica sole le device che supportano flash 10.3 sono in grado di farlo girare (Galaxy, Iconia Tab, Liberty Tab).

synth

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drum machine

Mixer

Categorie:Android

Sampling on LG Optimus Black

28 gennaio 2011 Lascia un commento

sampling on android
Volevo un telefono che mi consentisse di portare comodamente in tasca i miei programmi musicali per android,  ma senza mai perdere di vista il rapporto qualità/prezzo. 
Ultimamente ci sono davvero troppe novità tecnologiche, non è sufficiente scegliere seguendo l’impulso naturale verso il modello più carrozzato (e quindi più costoso).
Per l’utente in ricognizione prima dell’acquisto, perso in mezzo ad un oceano di prodotti, è necessario imparare a scegliere attentamente  in base a quelle che sono le sue reali necessità, all’utilizzo concreto che ne dovrà fare.
Nel mio caso, le caratteristiche importanti che dovevo mantenere sempre a fuoco erano già ben definite, ad esempio la tipologia di connettore audio: niente jack formati custom, oppure ultrafini da 2,5, ma piuttosto un bel ‘connettorone’ standard da 3,5, di quelli tipici da cuffiette…Questo per limitare al massimo il numero di cavetti da portare sempre dietro. E soprattutto, nello stesso connettore dell’otput stereo per la cuffia, anche un input microfonico: una tipologia di jack (a tre elementi, o rings) ormai diventata abbastanza standard per gli headset da cellulare.
Esteticamente, in verità, ero inizialmente più orientato verso il Motorola Backfilp, simile all’iPhone come forma, ma con in più una comoda tastiera a scomparsa.
Alla fine ho invece optato per LG Optimus, nella sua variante black: stesse caratteristiche del Backflip (stesso processore, versione di Android,  Ram etc.), ma senza tastiera a scomparsa (quindi più leggero e sottile, circa la metà).
A parità di caratteristiche, il punto di forza che mi ha fatto decidere è stato sicuramente il prezzo (il 30 % in meno). Poi, in seconda istanza, ho preferito l’Optimus anche per l’interfaccia utente: quella di Motorola, tutta giocata sull’azzurro e sul verde (come il tema Luna di XP), mi era venuta ormai a noia, almeno come stile…L’Optimus aveva  invece una interfaccia iOS oriented (sfondo nero con icone affiancate, molto essenziale), e mi ha fatto sentire subito a casa…
Con i soldi che ho risparmiato, ho acquistato tutto il software audio originale che ho trovato nell’ android market…in questo modo ho messo su rapidamente, senza inutili mezzucci, una device bell’e pronta per fare musica (Electrum, Uloops, RD3 etc. vedi: Android, mobile music capable?).
In seguito ho fatto per caso una scoperta molto interessante (almeno per me che non riesco mai a campionare agilmente quando sono in giro).
Spesso me ne vado in pelligrinaggio alle fiere dell’elettronica sparse nel centro Italia, e faccio tanti piccoli acquisti che poi dimentico.

adattatore inout audio LG GT540

Mi era capitato di comprare un piccolo cavetto (nella foto a fianco), con un connettore maschio da 3,5 standard, ma a tre rings invece dei due da cuffiette stereo  (proprio come il jack dell’iPhone), e dall’altro capo, invece, un connettore femmina da 3,5.
Ero convinto, quando l’ho comprato, che fosse specifico per iPhone, iPad etc… in seguito, poi, non ho più avuto la necessità concreta di provarlo sul campo: c’erano molti altri metodi disponibili su iOS per campionare, ad esempio dal connetore dock (con il Camera Connection Kit e varie schede audio usb).
Il piccolo cavetto era quindi finito nel fondo di una borsa,  e con il tempo non ricordavo nemmeno più di averlo acquistato.
Ieri, per caso, mi è venuta l’idea di provarlo nel mio nuovo LG Optimus Black, inserendolo nella sua presa headset da 3,5, e con sommo stupore, (Ooohhh!) sono riuscito a campionare da qualsiasi fonte sonora senza incorrere nella inevitabile distorsione, come sempre accade quando si tenta di campionare un segnale di tipo linea da un ingresso di tipo microfonico.

gt540 line input

Il miracolo in  realtà è riuscito grazie alla possibilità, su Android, di controllare il gain del segnale in entrata. Molte device, però, hanno anche l’AGC (Automatic Gain Control), e soprattutto questa funzione è sempre attiva via  hardware, e  non è disattivabile:  in questo modo si genera un forte rumore di fondo quando il segnale in ingresso si avvicina alla soglia dello zero. Quindi la possibilità di controllare il gain non basta, è necessario che non sia solamente automatica, ovvero che sia anche disattivabile, se richiesto. Ho avuto la fortuna (non prevista) che il mio LG Optimus permettesse senza difficoltà di disattivare l’AGC.  Grazie a Tapemachine (già recensito sulle pagine di MusicaMiniMax) ho potuto constatarlo subito in prima persona: dopo aver tolto la spunta per il controllo automatico del gain dalla schermata di configurazione dell’applicazione, grazie ad un comodo potenziometro ho potuto impostare il livello del segnale in ingresso fino alla soglia della distorsione. In questo modo sono riuscito ad ottenere una registrazione a 16 bit 44100 (mono) perfettamente fluida, senza nessun tipo di incertezza o scatto. Gli altri programmi audio disponibili attualmente per Android importano proprio questo  formato, quindi posso campionare l’uscita linea dalle altre devices mobili che ho e poi montare velocemente il materiale sonoro con Reloop, mettendo tutto a tempo: psp, iPod, iPad, WinMo 6.5, Palm … ma anche con il Kaossilator, o il DSlite … e se poi si rivelerà necessario rifinire il lavoro con il mio Mac, potrò sempre esportare il progetto come file midi, i singoli loop  in formato wav, e sarò subito pronto per il mixdown con tanto di effetti e automazioni!
   
Categorie:Android

Android: mobile music capable?

18 gennaio 2011 Lascia un commento

Dopo varie peripezie sono finalmente approdato sul pianeta Android.
Il sapore è quello tipico di Linux, magari in una delle sue tante e recenti edizioni per netbook, ma l’appeal grafico è sicuramente preso in prestito in modo molto evidente e sfacciato dall’Apple iOS.
C’è da dire che in realtà la prima release di Android veramente adatta ai moderni tablet sarà la prossima versione 3 (attualmente siamo alla 2.3).
Le versioni attualmente reperibili nei telefoni e nei tablet, che variano dalla 1.5 alla 2.3, offrono spesso un supporto multi touch molto limitato, permettendo l’utilizzo di due sole dita.
Ci sono anche delle eccezioni, come ad esempio il Galaxy Tab della Samsung, che però è abbastanza costoso se confrontato con gli economicissimi tablet sul mercato a soli 150 euro.
Alla fine mi sono deciso, ed ho acquistato un normale telefono LG, con processore a 600mhz, schermo full touch 480×320 da 3 pollici, hsdpa 7.2, macchina fotografica, gps, wifi, bluetooth, accelerometro, audio out con jack standard da 3,5, mini usb, slot microsd fino a 32 GB, Android 2.1.
Ho anche avuto modo di provare per alcuni giorni un tablet economico da 150 euro, 7 inch, processore 533, 256 ram, slot microsd, usb host, accelerometro, camera da 1,3 mpixel, wifi, ma con dentro un Android 1.6 difficilmente aggiornabile, e devo dire che almeno Uloops ha funzionato egregiamente, senza incertezze….comunque, adesso posso finalmente dire con cognizione di causa che Android è senza dubbio un sistema operativo da smanettoni (analogamente a Linux), ma almeno per quanto riguaerda il versante audio, ancora non ha espresso a pieno tutte le sue potenzialità.
Per prima cosa, non è realtime: la latenza è sempre particolarmente avvertibile.
Poi: raramente le applicazioni sono al contempo complesse e gradevoli (a parte forse Uloops, che è accettabile).
Si intravedono all’orizzonte grandi possibiltà, ma per ora si può solo ammirarle da lontano.
Riuscivo a fare musica anche con il vic 20, direi che un palmare moderno con un processore a 600mhz e un vero sistema oparativo dentro abbia quasi l’obbligo di dover bastare a tale compito.
Ed ora passiamo alle applicazioni attualmente disponibili per Android
Ho istallato tutto le apk audio related che ho trovato nell’Android Market (solo un paio di resi su una decina di programmi acquistati…).
Si spazia tra le diverse tipologie a cui ci siamo abituati in questi ultimi anni: soft synth a emulazione analogica, drum machine con campionamenti liberamente assegnabili, sequencer audio sulla falsa riga di Acid, oppure simili a Fruity Loops, quattro piste simili a quelli per  iPad/iPhone, sequencer midi per gestire i suoni del chip GM interno etc. etc
Solo qualche nome…

ULOOPSE’ il programma più completo tra quelli disponibili per android: è uno studio con soft synth, drum machine, effetti, traccie audio, loops, con una comunità molto attiva e molto materiale da cui partire. 
Un punto a sfavore di Uloops è sicuramente che il rendering finale del brano viene fatto online … ma è mai possibile? pago, lo compro, e non posso nemmeno disporne liberamente come voglio? E se non ho voglia di condividere online con il mondo quello che sto suonando in quel momento? Di per sé, l’applicazione, se non viene fatto il rendering del brano online, non permette un ascolto fluido della song su tutti i device con android: ad esempio con varie device LG, HTCSamsung la riproduzione della song in diretta è pessima….al termine di ogni loop c’è un click molto evidente e il loop successivo inizia sempre leggermente fuori tempo, con un effetto a singhiozzo veramente noioso. Non è una questione di potenza del processore: non funziona nemmeno sul Galaxy Tab!
Il meccanismo di impostazione della latenza, secondo gli sviluppatori, dovrebbe essere più che sufficiente per garantire un ascolto fluido della song…. in realtà, poi, per loro stessa ammisione (nelle pagine del forum dell’applicazione),  ho potuto scoprire che l’applicazione, per un corretto funzionamento su tutte le device (si parla circa del 50% delle device con android attualmente esistenti, se non di più), neccessiterà in futuro di un ulteriore aggiornamento (in futuro, ma gli autori non specificano quando nel loro intervento, anzi rimangono volutamente molto sul vago).
Successivamente, mi sono informato meglio sui termini della licenza, e ho scoperto che io ho pagato la cifra indicata nell’Android Market, ma Uloops Pro (malfunzionante) non l’ho acquistato affatto, la somma che ho ‘versato’ (7 Sterline e mezzo!)  è solo una subscription fee valida per sei mesi, al termine dei quali il programma, da versione Pro, tornerà impunemente al suo stato iniziale di versione Free, con tutte le conseguenti limitazioni….e nel sito dello sviluppatore, di tutto questo non se ne fa parola, nemmeno tra i termini e le condizioni della licenza (nel sito c’è una sezione specifica)… L’ho potuto scoprire solo grazie ad alcuni post nel forum dell’applicazione, e solo perchè alcuni utenti avevano chiesto spiegazioni dopo la scadenza della loro licenza al termine dei primi sei mesi. 
Lascio a voi le conclusioni, ma se proprio volete sapere come la penso io, è molto meglio accontentarsi della versione free! Oggi come oggi, i mezzi per fare musica in mobilità non mancano, e senza Uloops Pro non me ne resto di certo in silenzio in un angolo… e se poi penso a Nanostudio, che costa poco più di 10 euro, non vedo proprio il perchè dovrebbe essere giusto pagare quasi la stessa cifra per una subscription fee di sei mesi, e soprattutto per un software che, per buono che sia, non ‘sfiora’ nemmeno lontanamente la  qualità del gioiellino per iOS 

RD3

  

Bassline Analog con con drum machine annessa e mini sequencer dalle particolari funzioni randomiche…un Rebirth prima maniera, con anche il distorsore, ma senza il necessario delay, che ne gonfierebbe un po’ il suono (almeno quello ‘secco’ del bassline). Niente automazione dei parametri (cosa tragica, a mio avviso…rende praticamente inutilizzabile a fini seri l’applicazione).
L’interfaccia è comunque graziosa, gialla oro e smaccatamente retrò, RD3 esporta i suoi pattern e le sue song come wav, lasciando inoltre intravedere maggiori possibilità in futuro.

ELECTRUM DRUMApparentemente è una semplice drum machine a campioni.
Intanto c’è da dire che si può impostare una risoluzione di 1/32, si possono impostare ritmi dispari, tempi puntati etc.
Esplorando progressivamente l’interfaccia, si scoprono molte funzioni inizialmente nascoste. I vari sample possono essere sia one shot che loops, che verranno importati a tempo con il progetto: non è un vero timestretching, il tempo metronomico del loop viene ricavato dal titolo stesso del file, che quindi dovrà necessariamente riportare l’indicazione in bpm (es. 120_synth.wav).
Per quanto riguarda invece i sample one shot, potranno essere liberamente trasposti in +/- 12 step, ovvero semitoni (per creare semplici melodie).
I vari pattern possono essere concatenati in sequenze di 32 posizioni.
Una schermata addizionale, tipo MPC, permette di suonare i pad in multitouch (sono rilevate solo due dita).
E’ possibile esportare le proprie composizioni come wav e come file midi con campioni annessi, per ricreare il progetto su una DAW esterna senza incontrare troppe difficoltà. 

RELOOPReloop è l’equivalente di Acid su PC  e di Studio HD su iPad. Unica differenza sostanziale è che, come in tutti gli altri programmi per Android, non c’è Pitch Shifting nel Time Stretching (sembra uno scioglilingua), cioè quando i loops vengono messi a tempo, non conservano la loro tonalità originale. Perchè un campione conservi la propria intonazione originale, non deve esserne specificata nel titolo la velocita in bmp (come in Electrum Drum, con cui Reloop coopera perfettamente). Anche in questo caso i campioni one shot possono essere trasposti a step di semitoni, per creare melodie, e addirittura c’è il controllo della velocity per ogni singola nota.
I loops, come in Studio HD su iPad, quando vengono selezionati, mostrano degli indicatori mobili d’inizio e fine ripetizione. Un mixer globale permette di impostare il volume delle 10 piste disponibili (per un massimo di 8 tracce contemporanee). Anche in questo caso si può esportare in wav sia la porzione marcata come loop, che l’intera song.  

CADELI DRUM MACHINE

    

    
Interfaccia triste e bruttina, sono tentato di rifarla da me per non vedermela così brutta sotto agli occhi…l’applicazione è comunque completa, anche se abbastanza nello standard: una drum machine a campioni con una particolare funzione di arpeggio automatico, filtro risonante, editing della forma d’onda dei singoli campioni, randomizzazione dei parametri che permette un interessantissima variazione timbrica di uno stesso pattern.
Il sequencer con il comodo drag and drop dei pattern e come ormai nella norma per questo tipo di applicazioni in Android (Electrum, Reloop etc.), è possibile esportare le song e i singoli loop sia in formato wav che midi.

LOOPS!L’ennesimo sequencer a campioni, in questo caso inclusi in numero abbastanza generoso, senza però la possibilità  di caricare suoni customizzati. La particolarità di questa applicazione è quella di poter comporre loop a quattro voci (compresa la drum machine), controllabili tramite linguette in una stessa schermata. Questi loops potranno essere non solo concatenati tra di loro, ma anche mixati fino ad un numero di otto.
Il mixer consente la regolazione fine delle otto tracce più il master.
Il lavoro può essere esportato come wav.

J4T

Molto gradevole nell’interfaccia, un semplice quattro piste come ce ne sono molti per iOS. Le funzioni sono semplici e intuitive, è possibile regolare il volume in entrata e in uscita. La registrazione può essere esportata in formato wav.

TAPEMACHINE RECORDERUn editor audio con visualizzazione grafica dell’onda, possibilità di convertire il materiale registrato in vari formati, regolazione della sensibilità del mic in (gain), auto gain, zoom della forma d’onda, strumenti di base per l’ editing (copy, cut, paste).

BUDGERIGAR


 

Sequencer midi full fledged: 16 piste, 128 suoni GM (solo nei sistemi con chip sonoro integrato), piano roll, drag and copy delle singole battute, controllers (almeno quelli principali: volume, panorama etc.).
Export della song in formato midi (che però non può essere re-importato).

 SYNTHESIZER

      
Applicazione free di ottima fattura, si tratta di un sintetizzatore che si avvale del touch screen e dell’accelerometro come sistemi di controllo per la generazione sonora. Dalla pagina di editing dei parametri sarà possibile selezionare il tipo di scala, di oscillatore, di filtro, adsr, delay etc.
I preset verranno salvati su microsd, e sarà inoltre possibile programmare una sequenza (tramite un’ interfaccia piano roll)  lunga fino a 32 step.

Categorie:Android