Archivio

Archive for gennaio 2012

Cosa é cambiato nel mondo Android?

6 gennaio 2012 6 commenti

 

Uloops Pocketband

 

Quando ormai diverso tempo fa ho acquistato la prima periferica Android, il panorama del software per fare musica per questo sistema operativo era abbastanza limitato.

Attualmente ho a disposizione varie periferiche con Android con le quali fare le mie valutazioni: un paio di tablet (Packard Bell Liberty Tab con HoneyComb 3.2.1 e uno ZT180 ‘cinese’ con Android 2.2), e un telefono (LG Optimus con Android 2.1), e ho potuto quindi verificare personalmente come la situazione generale nel campo delle mobile app orientate all’audio stia iniziando gradualmente a decollare.

Intanto ULoops, il programma piú completo (da sempre) ha cambiato nome (Uloops PocketBand) e finalmente tipo di licenza, adesso quando lo si acquista é in forma definitiva, il prezzo che si paga non é piú solo una subscrption fee semestrale al termine della quale l’applicazione torna in versione demo….Resta il fatto che senza una connessione, Uloops PocketBand non si avvia nemmeno, e questo é un fatto abbastanza ‘fastidioso’.

 

Rd3 HD

 

Seconda applicazione che ha avuto uno sviluppo molto interessante negli ultimi mesi é Rd3: adesso in versione per Tablet si chiama Rd3 HD, le bassline sono diventate 2, si é aggiunto un delay e anche la drum machine a campioni puó essere processata dagli effetti. L’interfaccia é stata adattata perfettamente ai tablet, e quando si dispone la device verticalmente, le due bassline, la drum machine e gli effetti si dispongono in rack, proprio come in Rebirth. Rd3 HD esporta naturalmente verso la sua applicazione ‘compagna’, creata dallo stesso sviluppatore:

 

Spc

 

Spc, davvero spettacolare, finalmente mette in luce le possibilità di questo sistema operativo. Si tratta comunque di campioni, non di sintesi virtuale, ma in questo caso le funzioni sono davvero molte e ben fatte, ed anche la UI. Una schermata iniziale con 16 pad, che riproducono ognuno un loop di tipologia diversa. Impostando la modalità di editing si puó entrare all’interno dei singoli pad e modificarli; i pad possono essere costituiti da:

loop campionati e divisi in sezioni (come i rex files di Recycle) su cui é possibile fare lo scrambling delle diverse porzioni in modo rapido e non distruttivo, oppure da

preset melodici da utilizzare con l’apposita keyboard, o ancora

sample percussivi one shot disposti su una griglia tipo drum machine etc.

All’interno dell’applicazione c’é tutto il necessario per editare i campioni, i punti di loop, la modalità di stop/play dei pad. I campioni, nelle ultime versioni, possono essere caricati da qualunque posizione della device, non é piú necessario mantenerli nelle sottocartelle dell’applicazione.
 

Caustic 2

 

Altro grande programma per Android é Caustic, uno studio integrato con vari tipi di synth, una drumachine, mixer, effetti e sequencer completo di automazioni: tra poco sarà aggiornato alla versione 2, con moltissime novità che lo rendono di fatto una ragione valida per comprare un tablet con Android. Tra tutte quelle disponibili per questo sistema operativo, è sicuramente l’applicazione che si avvicina di più, per interfaccia e tipo di funzionalità, alle app analoghe per iOS (Nanostudio, Rythm Studio, Tabletop, FruityLoops HD, MusicStudio, iSequence, Meteor), anche se per ora non ha acquisito la stessa maturità.

Le device dello studio virtuale di Caustic possono essere concatenate liberamente (categorie tra cui scegliere: va subsynth, pcm synth, bassline, drumachine a campioni, mixer con effetti, sequencer) e organizzate in song esportabili facilmente come wav, ogg e midi.
Con il nuovo update tutte le device avranno anche una modalità a pattern, ulteriormente modificabili con un sequencer standard a piano roll. L’automazione dei parametri, invece, puó essere registrata in real time già da un paio di release. Tra le nuove applicazioni per Android, Caustic è sicuramente la migliore, quella da cui é lecito aspettarsi di piú.

 

Electrum-Reloop

 

Poi va sicuramente ricordata l’accoppiata Reloop – Electrum Drum, un multitraccia a loop (tipo Acid) il primo, e una drum machine a campioni la seconda, che peró tratta i loop e li mette a tempo per mezzo del titolo del file, in cui deve venir indicata la velocità in bpm perchè la sincronizzazione funzioni. Nelle ultime release si sono aggiunti gli effetti (delay e distorsion) a completare le molte altre funzioni presenti già dalle prime versioni (editing della forma d’onda, export audio e midi, possibilità di intonare i campioni).

 

Supreme MPA

 

Una nuova dimensione più professionale e credibile è stata data anche ad Supreme MPA, applicazione rimasta in beta per quasi un anno, e finalmente pubblicata in versione completa con song mode integrato. L’interfaccia é quella tipica a pad (simile a spc), c’é anche una keyboard per pitchare i campioni. Ogni loop puó essere costituito da 12 tracce diverse, combinabili tra di loro in vari modi. MPA é essenzialmente un sequencer live, non esiste un interfaccia di editing di quello che si é registrato, semmai si possono quantizzare le performance durante il live recording secondo varie grate ritmiche (quarti, ottavi, sedicesimi) e nel caso si sbagli la performance, si può fare undo.

Dopo aver composto i loop di 12 tracce, questi potranno essere mixati tra di loro in song mode mettendone fino a 4 contemporaneamente (12×4=48 tracce in contemporanea). La song risultante potrà essere renderizzata come file wav. Grande difetto dell’applicazione é quello di non avere una preview realtime in song mode: per sentire ció che si é creato é necessario esportare il file e poi ascoltarlo con un player esterno.

 

GSt

 

Un’altra drum machine si é fatta notare per la presenza di molte funzioni ed effetti: GSt.

L’interfaccia é un po’ caotica, poco accattivante, ma la grande presenza di effetti e la possibilità di automatizzarli per step consentono di raggiungere risultati di una complessità insperata su Android. Io credo che l’interfaccia in una applicazione sia molto importante: ormai ce ne sono molte a disposizine e non ha piú senso ripiegare su un programma che non offra al contempo funzioni avanzate e UI di qualità.

Ed ancora, gli ultimi nuovi arrivati che fanno ben sperare per il futuro.

 

Audiotool Sketch

 

Qualche settimana fa avevo scritto proprio sulle pagine di MusicaMiniMax di una workstation online fatta completamente in tecnologia flash, Audiotool, di qualità davvero sorprendente. Ebbene, il software online é fruibile anche su Android, se equipaggiato con l’ultima versione del plugin Flash (11), ma non é sicuramente cosí fluido come lo sarebbe un’applicazione istallata localmente. Proprio per questo, gli stessi autori di Audiotool hanno creato una versione per Android senza l’uso del plugin Flash: Audiotool Sketch, pur se limitata, è comunque di qualità decisamente alta rispetto alla media. Una bassline, due drumachine (una 909 e una 808) piú un mixer con Delay e selettore di pattern. Per ora si possono solo salvare i banchi di pattern creati, e l’applicazione ha principalmente una vocazione live, ma prevedo che gradualmente si aggiungeranno moltre altre funzioni e device.

Oltre ad Audiotool, ho recentemente scoperto altri due sequencer per Android appena usciti sul market, entrambi basati su campioni, si tratta di:

 

MixxMachine

 

MixxMachine Studio: una loop machine con automazione di volume e pan, track roll a matrice (come Fruity Loops), preset sonori costituiti da multicampionamenti ed export in wav e midi delle song prodotte, e

 

Zquence

 

Zquence: un sequencer multitraccia con effetti (delay, reverb, compressore, equalizzatore etc.) e possibilità di fare il freeze dei pattern, trasformandoli da frasi midi in loop audio.
Se fosse possibile caricare suoni custom, sarebbero davvero due ottimi sequencer: questo sicuramente accadrà a breve…anche se per vie traverse, già da adesso si riescono a caricare suoni personalizzati (meno male! I pochi suoni compresi nella dotazione iniziale sono davvero miserelli…).
Per essere allo stesso livello di programmi analoghi per iOS, o anche di Pocketband o Caustic per lo stesso Android, manca ancora la possibilità di registrare tutti i parametri dell’automazione. Considero questa funzionalità lo spartiacque principale tra un sequencer serio ed uno ‘meno’.

 

Grüvtron

 

Per concludere, un tool portato da iOS, Grüvtron, che permette di registrare arpeggi su loops ritmici, con un filtro per ottenere l’effetto sweep…su iOs è un’applicazione molto bella e creativa…su Android ancora non l’ho provata, ma a giudicare dai commenti degli utenti, pare che abbia qualche problemuccio, una scarsa compatibilità con diverse device, e generalmente meno funzioni della versione per iOS

Proprio questo ci introduce alle conclusioni inevitabili di questa review: le applicazioni audio per Android sono migliorate molto dall’uscita della versione 3 del sistema operativo, concepito appositamente per i tablet, ma siamo ancora abbastanza distanti dai risultati incredibili raggiunti su iPad-iPhone in campo audio… se avete già un tablet Android, potete finalmente usarlo in maniera convincente per suonare, ma se invece dovete ancora acquistarne uno e avete intenzione di suonarci veramente, scegliete un iPad…è come se le periferiche iOS fossero avanti qualche di anno rispetto a tutta la concorrenza presente attualmente sul mercato….

Categorie:Android