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Archive for the ‘Computer Music’ Category

Retro DAW: Ultrano(s) Dreamer (full) goes free!

6 ottobre 2021 Lascia un commento

Per molti anni sono corso dietro a questa (proto)DAW dei primi 2000, ma sul web non era più possibile trovarne traccia in versione full (solo la demo senza salvataggio e piena di bug)… girellando su Internet recentemente (nel 2021) ho trovato questo articolo http://malrus.de/ultranos-dreamer/ : grazie ad un appassionato, entrato in contatto dopo una lunga ricerca con lo sviluppatore originale Iliyan Dinev, il software è attualmente disponibile gratuitamente per il download (lo trovate a conclusione della pagina linkata poco sopra)… lo sviluppatore ha eliminato le protezioni dal software e non si tratta più quindi della demo limitata, ma della versione completa in vendita a suo tempo … il bello è che ne è stata fatta anche una versione per Mac (che funziona addirittura meglio di quella originale per Windows, ma che tuttavia sconsiglio vivamente di istallare, leggete di seguito*)!
La caratteristica principale di Ultranos Dreamer, oltre ad essere evidentemente un clone del primissimo Reason (con i propri synth, sampler, drum machine ed effetti), è quella di essere anche un VST Host (a dire la verità un pochino buggy, ma pur sempre utilizzabile), cosa molto rara per i tempi in cui è stato sviluppato il software (1998) … Reason è diventato un VST Host (e molto altro) solo recentemente… inoltre (incredibile!) Dreamer importa nativamente le song di Rebirth 2!!!
*Attenzione! Leggete bene l’articolo linkato prima di scaricare ed installare il software.
MusicaMiniMax declina qualunque responsabilità per danneggiamenti dovuti ad eventuali virus, procedete solo se siete realmente coscienti di quello che state facendo, altrimenti lasciate perdere!
Per quello che ho potuto constatare io in prima persona, la versione per Mac, realizzata con https://github.com/Gcenx/WineskinServer, non è sicura (anche se funziona meglio dell’equivalente Windows grazie alla maggiore normalizzazione dell’hardware Mac). Il problema non proviene da UltranosDreamer in sé, ma dagli eseguibili Windows utilizzati nell’emulatore Wine, originariamente scritto per Linux e adattato in questo caso al Mac (basato su Unix dalla versione 10 in poi): se proprio volete una versione per Mac magari fatela da voi utilizzando WineskinServer e l’eseguibile di Ultranos Dreamer per Windows, non è poi così difficile! Ricordate però che anche Wine è ormai da anni affetto da falsi positivi in molti dei suoi eseguibili, come si legge in numerosi articoli presenti sul web (un es.: https://forum.winehq.org/viewtopic.php?t=33190), questo naturalmente non significa che tali eseguibili siano davvero dei virus, sono solo copie dei file proprietari Windows rielaborate dal team di Wine per garantire il funzionamento dell’applicazione: chiaramente agli antivirus non piacciono affatto, non essendo i file originali del sistema operativo Microsoft!


Categorie:Computer Music

Caustic 3 su Android, iOS e Win

1 gennaio 2014 2 commenti

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Finalmente, dopo una attesa lunga mesi, è uscito Caustic 3, l’app nata per Android e che da sola meritava l’acquisto di una device con questo sistema operativo. Il salto in avanti che è stato fatto questa volta da SingleCell è enorme. Se Caustic 2 era una bella applicazione, la versione 3 lo è molto di più.
Ma vediamo le novità.
Caustic 2 aveva essenzialmente 4 tipologie di generatore sonoro: un synth a wavetable, una simil 303, un synth a campioni e una drum machine a campioni.
Gli ‘slot’ popolabili con questi generatori in Caustic 2 erano in numero ridotto, in tutto 6.
Anche la sezione effetti riservata al master era particolarmente limitata.
I vari parametri erano automatizzabili, ma senza possibilità di intervenire graficamente nell’editing.

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Caustic 3:
– molti nuovi tipi di generatore: un synth fm, un vocoder, un synth espressamente dedicato ai pad, un synth per suoni chip-music, un generatore di suoni d’organo, e per concludere, il pezzo forte, un modulare completamente configurabile con tanto di patch cords ‘old fashoned’ (con i cavi colorati!)
– 14 slot liberamente popolabili
– nuova sezione effetti per il master
– nuovi effetti insert per i canali
– modalità grafica di editing dei parametri sia a livello di singolo pattern che a livello globale dell’intera canzone
– nuovo editor di file audio integrato con tutti i comandi più tipici (cut, copy, paste, fades, normalize etc.) e con riconoscimento automatico del pitch prevalente del campione
– sempre dall’editor di file audio (che si apre cliccando sull’icona a forma di onda nel vocoder) è inoltre possibile accedere (attraverso ‘tools>>vocalize’) all’applicazione addizionale gratuitaVocality(scaricabile da Google Play Store), un sintetizzatore vocale che si appoggia sul motore TTS di Android (disponibile un pacchetto addizionale per le lingue eventualmente non presenti nella device: c’è anche l’italiano!). Le frasi prodotte da Vocality saranno automaticamente aperte dall’editor audio di Caustic 3, basterà premere semplicemente il bottone Render; la frase potrà quindi essere usata direttamente nel vocoder, utilizzando poi come carrier sia l’oscillatore interno del vocoder stesso, che un altro dei generatori sonori presenti in Caustic 3, a scelta.
– la modalità di programmazione di tutte le device è stata unificata, adesso tutti i generatori possono avere il piano roll e i pattern a scelta
– stesso discorso vale per il sequencer: molte le migliorie, come l’editing grafico dei parametri ricordato poco sopra
Caustic adesso espone un proprio ftp dal quale poter caricare e scaricare i file audio
– l’interfaccia audio è selezionabile (es Android audio o Open SLES a bassa latenza), il midi è stato perfezionato, la latenza complessiva midi/audio su sistemi 4.2 e sup è finalmente medio-bassa, comunque ampliamente utilizzabile a livello operativo.

 
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La novità più consistente è comunque il modulare, la quantità e la qualità dei moduli di cui dispone, le possibilità infinite di configurazione ne fanno un piccolo capolavoro a sé stante.

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Come se non bastasse, Caustic 3 è scaricabile gratuitamente nella sua versione per Windows, e si tratta della versione completa e perfettamente funzionante, non di una demo segaiola come ce ne sono molte in giro.
E per concludere, dato che il livello di una applicazione come Caustic 3 è ormai senz’altro analogo ad altre applicazioni simili per iOS, SingleCell non si è fatta mancare niente e l’ha pubblicato anche per iOS a 8.99 € , naturalment1e compatibile con Coremidi…adesso, se i developers di SingleCell riuscissero ad implementare rapidamente sia Audiobus che InterApp bus, con un colpo solo si porterebbe a casa il primato di miglior app audio cross platform….

Amo Nanostudio per iOS, ma non così tanto da non accorgermi se un’altra app, magari proveniente da un altro sistema operativo, le strappa gradualmente lo scettro….

(3d image rendering by Teotigraphix)

Dreamstation 2: un po’ meno tracker, un po’ più sequencer

4 novembre 2009 Lascia un commento
Sono da sempre appassionato di tracker, più precisamente da quando, con il mio 386 dx, scoprii lo Scream Tracker su un cd rom comprato in edicola e composi subito i miei primi moduli in formato s3m…. la prima volta che ho aperto il programma, quasi non sono riuscito a credere che l’interfaccia offrisse davvero le funzioni suggerite dalle varie etichette di testo presenti, mi sembrava impossibile….venivo dal midi, ma da quello più povero: il sampler AKAI “vero” era solo un miraggio, troppo costoso, tutt’al più potevo permettermi una tastierina di quelle che campionavano in diretta (ad esempio un Casio SK-1), e con il 4 piste Tascam riuscivo poi a stratificare campioni diversi suonati rigorosamente in realtime….avere a disposizione un sequencer multipista, con una scelta infinita di campioni “veri”, mi aprì davanti un mondo intero di nuove possibilità.
   
 


    

Da allora ho continuato a seguire con interesse il panorama dei tracker, che negli anni ha imboccato strade diverse: da una parte il filone Fasttracker, dall’altra il versante Buzz (e tutti gli innumerevoli successori a venire). In realtà le strade non sono state solo due, ma si sono diramate in mille rivoli, con tutte le combinazioni possibili (un es. attuale: Sunvox, che è un tracker, ma anche synth modulare, e allo stesso tempo utilizzabile come loop machine….) .
In questo panorama ecco uscire (ormai già da qualche tempo) la seconda versione di DreamStation (ovvero DreamStation II).
Il predecessore, Dreamstation I (già trattato sulle pagine di questo blog), era un synth con tracker integrato, automazione dei parametri, campioni audio per le parti di ritmica, mixer con effetti inclusi….in realtà tutto ciò che può servire per fare musica, anche se la mancanza di un host vst ha aperto successivamente la strada ad una seconda versione.
Sinceramente, almeno per il mio gusto vintage, lo stile di Dreamstation I (per come suona, più che per la indimenticabile interfaccia) resta ancora insuperato (…sono il solito nostalgico!).
    

 


   

Comunque, restano da sottolineare alcune delle migliorie portate dal nuovo Dreamstation II: ecco finalmente l’host vst, oltre ad un mixer molto più avanzato del precedente, all’interfaccia stile tracker (per la verità, questa volta particolarmente ridimesionata nelle sue funzionalità: i parametri del synth si automatizzano altrove), alla quale si affianca adesso anche una modaltà piano roll e un editor specifico per suoni percussivi (stile drum machine, con grossi bottoni on/off) e, per finire, una finestra principale del sequencer con la disposizione orizzontale standard dei multitraccia fino a questa versione del tutto assente (e completa delle piste riservate all’automazione dei parametri) . Mentre Dreamstation I era un vero e proprio tracker, anche se con molte aggiunte “spurie”, Dreamstation II è proprio un vero sequencer, sullo stampo di Cubase, Sonar, Orion etc. , ma con una interfaccia tipo tracker ultra semplificata (colonna della nota e colonna del volume, poco più).
Nel complesso, l’applicazione è robusta e ben scritta, ma non direi leggera in termine prestazionali (nel mio processore Pentium Mobile, un poco datato, la barra della CPU è sempre al limite…pur sempre sufficiente ad un ascolto fluido e senza glitch).
Gradevole e ben curata l’interfaccia, molto semplice da usare e da gestire, non è sicuramente la novità peggiore.
Inoltre, è chiaro che, aprendosi all’immenso panorama dei vst, l’applicazione acquista oggi una ricchezza e una varietà sonora impossibile da ottenere con la versione precedente.
Il synth principale resta sempre lo stesso (quello blu disponibile gratuitamente anche in versione dxi sul sito del produttore Audio Simulation, e anche incluso di default in Cakewalk Sonar)….quindi anche la qualità dei suoni di base dovrebbe essere rimasta invariata: non so esattamente quale possa essere la ragione esatta, ma DreamStation II, almeno a giudicare dalle demosong presenti nel pacchetto d’istallazione, suona molto diversamente, in modo più artificiale e spigoloso.
Per farsi un’idea più aderente al vero, non rimane che provare Dreamstation II sul campo…. se non vi piacesse, potete sempre rifugiarvi in Dreamstation I, che dall’uscita del fratello maggiore, sul sito del produttore è scaricabile gratuitamente in versione completa!
  
  

Categorie:Computer Music

PMA-5: controllarlo con Midiquest XL? Oppure?

20 febbraio 2009 1 commento
Sono finalmente riuscito a far funzionare correttamente la patch per MidiQuest XL dedicata specificamente al PMA-5.
Il percorso è stato abbastanza tormentato, perchè non era affatto evidente, a primo acchitto, che la patch riguardasse esclusivamente la modalità GS del PMA-5, e che non fosse altrettanto utile per editare i preset con cui sono realizzati i vari Styles (o almeno per farne il dump sysex). 

  


      
   
L’editor della Soundquest è abbastanza buono, anche se l’interfaccia è un po’ pesantuccia come impiego di risorse grafiche…ci sono comunque vari punti di forza, primo fra tutti la possibilità di utilizzare la patch come un VSTi plugin (un controller midi virtuale formato VSTi).
Quindi, l’editing del suono che si può fare sul PMA-5 con questo software, non riguarda mai la peculiarità che invece contraddistingue di più questo “palmare” musicale targato Roland: gli Styles e le funzioni di arranger.
A mio avviso, utilizzando un editor come SCedit (originariamente per win 3.1, ma perfettamente funzionante anche su XP), si dispone di possibilità identiche (forse qualcuna in più!) rispetto a quelle offerte dal ben più costoso Midiquest XL.
   
   
  
    

Anzi, dirò di più, Scedit è pure più grazioso e leggero come interfaccia….Se poi SCedit non riuscite a trovarlo, per editare i suoni del PMA-5 potete utilizzare anche Canvasman, con le stesse funzioni, anche se l’interfaccia è meno accattivante e più spartana.
Per quanto riguarda la modalità Styles del Personal Music Assistant, non resta che utilizzare l’editor proprietario Roland, ma non quello per Win95 con l’interfaccia in cinese (!?), ma quello per Win 3.1, che, strano a dirsi, è molto più completo del gemello maggiore (come funzioni) e fortunatamente ha la UI completamente in inglese.
    

 
      
Categorie:Computer Music

Sunvox: il synth modulare che si appoggia ad un tracker

23 dicembre 2008 1 commento
 

 
 
In questi giorni ho finalmente avuto modo di provare a fondo il nuovo fantastico synth modulare multi-piattaforma targato Warmplace.ru (lo stesso sviluppatore di Psytexx e PixiTracker).
Vi ricordate i fantastici tracker derivati da Buzz, come Psycle & Aodix, che univano all’interfaccia standard da tracker quella a patch cord tipica, ad esempio, degli applicativi audio professionali di controllo e routing (come ad esempio la UI di Scope, l’applicazione con cui si controllano le schede audio Pulsar della
Creamware)?
Dopo l’avvento della tecnologia VST e il grande successo riscosso, questo tipo di tracker aveva avuto forse meno seguito rispetto agli anni precedenti…
Eppure Buzz, pur essendo un applicativo completamente gratuito, al tempo forniva grandi possibilità creative ai suoi utenti (tanto da essere anche venduto, per un periodo, a corredo di alcune famose schede audio consumer)…..inoltre si poteva contare su una quantità sterminata, e sempre crescente, di moduli aggiuntivi (synth, effetti, wrapper VST), sviluppati dalla enorme e attivissima community dei suoi utenti…(Zephod, ad esempio, che credo abbia sviluppato in seguito anche alcuni plugins per Griff, oltre a vari VSTi).
Immaginate adesso che tutto ciò sia oggi di nuovo disponibile, ma non solo su PC (del resto Buzz, Aodix e Psycle su XP funzionano sempre egregiamente….), bensì su una qualunque delle altre piattaforme che ormai tutti possiedono…..A parte che nell’ iphone – ipod touch, lo si può istallare un po’ ovunque: su Palm, PocketPc, Windows, Linux….
Quindi non ci sarà più da fare i salti mortali con avvitamento a destra per continuare a lavorare su un pezzo anche fuori da casa nostra, o per rifinire il brano appena iniziato sul palmare una volta tornati all’ovile dopo la "gita" quotidiana nel mondo: basterà solo servirsi di una delle versioni del tracker appositamente portate su Windows e Linux, e potremo continuare così a lavorare sul nostro pezzo, in un continuum creativo indipendente dalla piattaforma utilizzata, senza dover più tradurre tutto in mille formati diversi, senza dover tutte le volte esportare e ricostruire "a mano"  le song nelle applicazioni native degli altri OS utilizzati…..
A tutto questo, poi, si unisce una ulteriore e importante novità contenuta in Sunvox.
Nei tracker, di solito, una volta costruiti i singoli pattern multitraccia, per montarli nella sequenza desiderata si usa la cosidetta "list view", una finestra dell’applicativo nella quale i pattern potranno essere disposti liberamente in un ordine sequenziale (ma sempre un pattern alla volta, sebbene, in realtà, ognuno di questi pattern sia internamente costituito da più tracce distinte).
In Sunvox invece è stata inserita una moderna vista multi-pattern a sviluppo orizzontale (non verticale come nel tracking canonico), nella quale sarà possibile montare "graficamente" (con il mouse) i pattern appena composti, proprio come accade in tutti i programmi loop oriented professionali, quali Acid pro o Ableton Live: a ciascun pattern si potrà associare un’icona creata appositamente con l’editor grafico miniaturizzato (incluso in Sunvox), inoltre ogni Building Block potrà essere velocemente riposizionato e duplicato (in modo tradizionale, o anche come copia ghost, una copia "fantasma" che varierà al cambiare del pattern "genitore") e disposto sulla timeline utilizzando il mouse in modo molto intuitivo e semplice….in questa finestra di sequencing conta la disposizione rispetto all’asse orizzontale (il tempo), mentre l’asse verticale sarà di per sé poco significante, essendo utile all’utente solo per mantenere i pattern tutti costantemente in vista, e non essere costretto quindi a sovrapporli tra di loro su una sola pista (anche se, da sovrapposti, suonerebbero in realtà esattamente allo stesso modo che disposti parallelamente).
Questo tipo di sequencing porta inevitabilmente ad un nuovo modo d’utilizzare il tracking in Sunvox: i pattern, infatti, non dovranno più essere utilizzati accodandoli uno dietro l’altro come accadeva nei tracker tradizionali, ma potranno essere invece impiegati contemporaneamente affiancandoli e non solo accodandoli tra di loro…un utilizzo molto simile a quello possibile nella timeline del diffusissimo Fruity Loops per PC.
Quindi così possiamo preparare il nostro materiale liberamente, creando per es. un pattern tutto dedicato alla ritmica, un altro pattern di basso, un altro ancora con solo i pad, e così via, in modo da poterli poi miscelare liberamente come se fossero anche canali audio distinti (perciò trattabili con effetti dedicati all’interno del routing impostato). Non ci sarà più bisogno di duplicare molte volte le tracce singole (costituitive dei diversi pattern del pezzo), come ad esempio dovevamo fare nel tracking tradizionale per le parti di batteria, perchè ciascun "mattone di base" potrà essere in Sunvox riutilizzato più e più volte…
Gli elementi di base disponibili in Sunvox, cioè i Building Block timbrici del programma (quelli precedenti erano invece i Building Block melodico/armonici), sono:
– un synth in FM,
– un campionatore multitimbrico (wav, XI, con editor interno della forma d’onda e degli inviluppi),
– un synth analogico di tipo sottrattivo,
– una suite di effetti audio: reverb, delay, chorus, flanger, gate, distortion
– moduli LFO,
– filtri vocali, di spettro etc.etc.
Gli elementi potranno essere completamente automatizzati, all’interno dei pattern ci sarà una colonna specifica per inserire i rispettivi valori.
Il risultato finale potrà essere esportato in formato wav (oltre naturalmente a poter salvare il progetto nel formato nativo .sunvox). 
Sunvox conserva inoltre completa retro-compatibilità con i formati standard del tracking tradizionale: XM, Mod, S3m etc.etc.
Ma fino a qui, a parte le novità esposte, pare trattarsi comunque di un normale tracker…
La differenza, invece, saltà fuori con forza una volta ascoltate le demo che accompagnano il programma: il suono è eccezionale, al di sopra degli standard XM e MOD a cui siamo tutti abituati. Si spazia da piccole song in stile chipmod, a brani analog ultra complessi, ad avvolgenti e algidi tappeti in FM, a fedeli song tutte realizzate con campionamenti dai suoni più "veri".
Non vi lasciate perciò ingannare dall’interfaccia ultra-semplificata di Sunvox (almeno a prima vista), e dal suo innegabile sapore retrò…Sunvox è un vero capolavoro, l’ennesimo gioiello disponibile oggi per fare musica "anche" su Palm e Pocket PC (per quando saremo a spasso), che però risulta al contempo perfettamente funzionante sul nostro XP casalingo o sull’ultima live di Linux appena scaricata (questo la maggior parte dell’anno, quando la pigrizia, il troppo freddo o il troppo caldo ci tengono comunque ben "radicati" alle comodità di casa nostra, rendendo del tutto inutile la caratteristica mobile del nostro setup sonico/emozionale).
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When software goes free!

15 luglio 2008 Lascia un commento

Qualche anno fa creare musica elettronica con il computer significava avere sia hardware robusto che una suite di software perlomeno adeguati.
Non bastava infatti avere un buon pc con una buona scheda audio….con la precedente generazione di strumenti musicali elettronici (sintetizzatori, drum machines e sequencers midi in carne ed ossa, o meglio plastica viti e metallo), invece, ci eravamo completamente abituati al fatto che il solo possederli “fisicamente” era di per sé garanzia di una loro completa funzionalità (almeno quella di base).  La scheda audio, dal canto suo, corredata del software spesso incluso gratuitamente nella confezione insieme ai drivers, faceva facilmente intuire le vere potenzialità del mezzo: un sequencer in versone light, un audio editor, programmi vari per la gestione del midi e delle soundfonts, ma sempre tutto a livello amatoriale….

I veri gioielli dell’audio, i software mitici che a volte riuscivo a recuperare per vie traverse ; ) brillavano sulle copertine lucide delle riviste specializzate, avvertendomi che se avessi dovuto lavorare e guadagnare grazie ad essi, avrei comunque dovuto investire una buona dose dei miei risparmi.

Ma quei software mitici, secondo me in alcuni casi ancora oggi imbattuti (erano vere opere d’arte di ottimizzazione delle esigue risorse hardware del tempo…oggi non si ottimizza più un fico secco!) sono oggi quasi tutti gratuiti!

Volete fare musica elettronica attualmente? (dance oriented, ma in tutte le sfumature possibili)….. Trovatevi un qualunque computer “moderno”, anche di quelli a due lire nelle grandi catene informatiche, e sparateci sopra Rebirth, Dreamstation, l’allegra famigliuola Dlusion (batteria elettronica+bassso killer tipo roland 303, sincronizzati via Dlusion Audio Server, ovvero DAS, un rewire ante-litteram)…. per i loop, al posto di Acid, ormai passato alla Sony e quindi sempre più protetto e costoso, un buon freeware tipo il nuovissimo TrackAx PC, che può essere utilizzato anche per montaggi video al pari del fratello maggiore dello stesso Acid , Vegas video.
Poi, se volete utilizzare anche  i VST instruments, dato uno sguardo ai favolosi vsti gratuiti prodotti con SynthEdit e il cugino “elegante” SynthMaker: se ne trovano a migliaia, tra i più interessanti quelli di NovaFlah, Mik of DenMark, Angular Momentum, OdoSynth, EFM…..(etc. etc. è impossibile elencarli tutti!).
Per un host gratuito di vsti, invece, che vi permetta di utilizzarli sia dal vivo, anche in layering, sia accoppiati ad un sequencer midi, attraverso un collegamento midi virtuale (MIDI Yoke et similia), VST Host di Herman Seibb è sicuramente una delle opzioni più complete (con tanto di interfaccia a skin e possibilità di routing dei segnali!).

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eeepc: uno studio musicale completo sempre a portata di mano

3 luglio 2008 Lascia un commento
All’inizio di quest’anno sono riuscito finalmente ad accaparrarmi un eeepc 4g.
Appena uscito dalla fabbrica, l’umpc aveva pre-istallato Linux Xandros: l’OS mi è durato non più di 10 giorni, appena ho realizzato che non potevo attaccarci i controller midi usb che avevo acquistato precedentemente (Oxygen8 della M-audio e l’UF-5 della CME), ho disistallato il sistema operativo originale e mi sono procurato (legalmente! a volte serve lavorare per una azienda sel settore…) una copia di Windows XP pensata esclusivamente per macchine con caratteristiche simili all’eeepc: Windows FLP (Fundamentals for Legacy PC – una versione completamente sconosciuta ai più e riservata esclusivamente a chi sottoscrive la Microsoft Ensurance, o comunque è titolare di una utenza “business”, e quindi non acquistabile sul mercato come una qualsiasi altra versione di XP – sorry….). And now: ho uno studio completo e ultraportabile, 8 canali asio internamente distinti, 192 khz 20/32 bit, e grazie alle utility messe a disposizione dagli utenti ASUS (overclock a 1 ghz) in grado di eseguire Reason senza far fatica….Che sia la macchina perfetta per fare musica?

Il mio eeepc con Windows

L’eeepc rispetto ad un portatile “standard”

 Per maggiori informazioni, consulta la voce “Windows FLP” su Wikipedia

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