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Archive for novembre 2009

Eccomi: Beaterator su psp!

27 novembre 2009 Lascia un commento
   

      

Dopo la solita attesa iniziale per far “posare” le acque e vederci un po’ più chiaro, mi sono finalmente deciso: per il mio compleanno ho acquistato una psp usata…. “Se c’è Beaterator la compro” avevo appena detto prima di trovare la custodia con il tipico logo del software…e quindi mi sono portato a casa, con circa 100 euro, la psp usata e Beaterator originale.
La mia prima impressione è che il software riesce a concretizzare davvero lo scopo che si propone, cioè quello di fornire un music studio completo su psp: una loop machine, 8 canali con quattro loop ciascuno… Solo un loop alla volta può essere attivato per ogni canale: riescono quindi a suonare contemporaneamente un massimo di 8 loop.
I loop possono avere lunghezze diverse, ed essere costituiti da:
– parti ritmiche midi con libreria di drum kit campionati (“Drum Crafter“),
loop audio con autostretch e autotune, è possibile l’import di wav e la registrazione da microfono, oltre al caricamento di campioni dalla libreria interna di loop
loop melodici e progressioni armoniche “assistite” (“Melody Crafter“).
Queste parti melodiche si possono avvalere della libreria interna di preset divisi per strumento (o acquisiti da import/registrazione), oppure dei suoni del modulo synth incluso, con tanto di editor visuale e routing completo del segnale. Il sequencer multitraccia, o “song crafter“,  permette una visualizzazione integrata degli 8 canali e della loro suddivisione in loop (audio, melodic, drum, synth etc.). E ancora…. a tutto questo si aggiunge infine una dotazione completa di effetti, 2 send per canale, automazione grafica di tutti i parametri, un audio/loop editor, import/export audio e midi, una collezione di custom skins, un music visualizer a schermo intero, una modalità “live oriented” (“Studio Session”) di semplice utilizzo etc. etc.
Così, alla prima occhiata, mi sembra formidabile…solo l’uso effettivo saprà confermare questa mia prima impressione! 

    


   
  

Una curiosità: Beaterator è nato alcuni anni fa come applicazione web in flash (ancora raggiungibile su http://beaterator.rockstargames.com/beaterator.html).
  
  


  

  

Categorie:psp/ps2

Dreamstation 2: un po’ meno tracker, un po’ più sequencer

4 novembre 2009 Lascia un commento
Sono da sempre appassionato di tracker, più precisamente da quando, con il mio 386 dx, scoprii lo Scream Tracker su un cd rom comprato in edicola e composi subito i miei primi moduli in formato s3m…. la prima volta che ho aperto il programma, quasi non sono riuscito a credere che l’interfaccia offrisse davvero le funzioni suggerite dalle varie etichette di testo presenti, mi sembrava impossibile….venivo dal midi, ma da quello più povero: il sampler AKAI “vero” era solo un miraggio, troppo costoso, tutt’al più potevo permettermi una tastierina di quelle che campionavano in diretta (ad esempio un Casio SK-1), e con il 4 piste Tascam riuscivo poi a stratificare campioni diversi suonati rigorosamente in realtime….avere a disposizione un sequencer multipista, con una scelta infinita di campioni “veri”, mi aprì davanti un mondo intero di nuove possibilità.
   
 


    

Da allora ho continuato a seguire con interesse il panorama dei tracker, che negli anni ha imboccato strade diverse: da una parte il filone Fasttracker, dall’altra il versante Buzz (e tutti gli innumerevoli successori a venire). In realtà le strade non sono state solo due, ma si sono diramate in mille rivoli, con tutte le combinazioni possibili (un es. attuale: Sunvox, che è un tracker, ma anche synth modulare, e allo stesso tempo utilizzabile come loop machine….) .
In questo panorama ecco uscire (ormai già da qualche tempo) la seconda versione di DreamStation (ovvero DreamStation II).
Il predecessore, Dreamstation I (già trattato sulle pagine di questo blog), era un synth con tracker integrato, automazione dei parametri, campioni audio per le parti di ritmica, mixer con effetti inclusi….in realtà tutto ciò che può servire per fare musica, anche se la mancanza di un host vst ha aperto successivamente la strada ad una seconda versione.
Sinceramente, almeno per il mio gusto vintage, lo stile di Dreamstation I (per come suona, più che per la indimenticabile interfaccia) resta ancora insuperato (…sono il solito nostalgico!).
    

 


   

Comunque, restano da sottolineare alcune delle migliorie portate dal nuovo Dreamstation II: ecco finalmente l’host vst, oltre ad un mixer molto più avanzato del precedente, all’interfaccia stile tracker (per la verità, questa volta particolarmente ridimesionata nelle sue funzionalità: i parametri del synth si automatizzano altrove), alla quale si affianca adesso anche una modaltà piano roll e un editor specifico per suoni percussivi (stile drum machine, con grossi bottoni on/off) e, per finire, una finestra principale del sequencer con la disposizione orizzontale standard dei multitraccia fino a questa versione del tutto assente (e completa delle piste riservate all’automazione dei parametri) . Mentre Dreamstation I era un vero e proprio tracker, anche se con molte aggiunte “spurie”, Dreamstation II è proprio un vero sequencer, sullo stampo di Cubase, Sonar, Orion etc. , ma con una interfaccia tipo tracker ultra semplificata (colonna della nota e colonna del volume, poco più).
Nel complesso, l’applicazione è robusta e ben scritta, ma non direi leggera in termine prestazionali (nel mio processore Pentium Mobile, un poco datato, la barra della CPU è sempre al limite…pur sempre sufficiente ad un ascolto fluido e senza glitch).
Gradevole e ben curata l’interfaccia, molto semplice da usare e da gestire, non è sicuramente la novità peggiore.
Inoltre, è chiaro che, aprendosi all’immenso panorama dei vst, l’applicazione acquista oggi una ricchezza e una varietà sonora impossibile da ottenere con la versione precedente.
Il synth principale resta sempre lo stesso (quello blu disponibile gratuitamente anche in versione dxi sul sito del produttore Audio Simulation, e anche incluso di default in Cakewalk Sonar)….quindi anche la qualità dei suoni di base dovrebbe essere rimasta invariata: non so esattamente quale possa essere la ragione esatta, ma DreamStation II, almeno a giudicare dalle demosong presenti nel pacchetto d’istallazione, suona molto diversamente, in modo più artificiale e spigoloso.
Per farsi un’idea più aderente al vero, non rimane che provare Dreamstation II sul campo…. se non vi piacesse, potete sempre rifugiarvi in Dreamstation I, che dall’uscita del fratello maggiore, sul sito del produttore è scaricabile gratuitamente in versione completa!
  
  

Categorie:Computer Music

Scoperti dopo: Audiobox

2 novembre 2009 Lascia un commento
 


   

Affascinato dalla completezza di Meteor, avevo guardato solo superficialmente Audiobox (entrambi della 4Pockets, come del resto il nuovo Aurora, prossimamente su queste pagine….). La mancanza di una caratteristica (da me ritenuta irrinunciabile) mi aveva fatto desistere dall’approfondire ulteriormente la mia conoscenza di Audiobox: l’impossibilità di esportare audio, funzione invece garantita sia da Meteor, che dallo stupendo e insuperato Griff, che anche dal recente Sunvox (ma un po’ tutti offrono questa funzione: Music Jam, Syntrax, Z4Music, MilkyTracker e persino Phoenix Studio, utilizzando l’apposito exporter per Windows).
Per caso, ho aggiornato Audiobox ad una delle sue ultime versioni (la 1.45), e per magia, l’export audio/midi è apparso nella pagina dedicata al salvataggio dei progetti.
Il caso Audiobox merita, a questo punto, un esame più approfondito.
Il paragone con Griff sorge spontaneo, ma niente da fare: Griff è più stabile, ha un timing molto più rock-solid, offre prestazioni superiori in termine di esigenze hardware (Griff funziona al suo meglio già su un arm a 200 mhz). Ma Audiobox, con l’export audio/midi, può diventare comunque un anello della catena produttiva composta dalla cooperazione dei vari software disponibili per PocketPC….Niente vieta, infatti, di creare loop, e di esportarli come audio (o come midi), per poi riutilizzare questo materiale in Griff (oppure addirittura in Mixtikl o in Sunvox), per costruire strutture più complesse e articolate senza mettere troppo alla prova processore e batterie del palmare.
Audiobox ha dalla sua alcuni interessanti effetti, come ad esempio il gapper (un effetto che fa il gating di note e/o accordi “lunghi” secondo alcuni pattern predeterminati), una catena di sintesi abbastanza articolata ed infine una interessante selezione di suoni, in dotazione con il software fin dalla prima istallazione.
Un’altra importante novità è che Audiobox adesso è accompagnato da un programmino standalone aggiuntivo, utile a configurare la dimensione del buffer audio, la priorità di esecuzione del programma e il numero di tic in cui deve essere suddivisa ciascuna battuta: grazie a questi tre paramentri è molto più semplice trovare una configurazione che permetta all’applicazione di girare senza incertezze di timing, come accadeva invece con la versione precedente….era un difetto che, unito alla mancanza di export audio/midi, rendeva l’applicazione completamente useless: non si poteva nè esportare l’audio in differita, con un rendering, e quindi senza badare troppo al timing e al processore, e nemmeno, come ultima spiaggia, campionare in real time l’output audio analogico del palmare, proprio a causa dell’evidente incertezza di timing che avrebbe reso inutilizzabile tutto il materiale audio prodotto….
Adesso non mi resta che testare l’applicazione direttamente sul campo con la composizione di una nuova song: solo la prova pratica mi potrà fornire la prova concreta dell’effettiva usabilità del microcomposer targato 4Pockets.
Categorie:Mobile Studio

Toromini è maxi

2 novembre 2009 Lascia un commento

Molto basico nei parametri, Toromini è un synth con tre banchi principali di preset (Melodic, Rhythmic, Sound FX), ognuno con una set customizzato di parametri assegnati alle 8 manopole presenti nel piccolo pannello di controllo. Uno dei banchi, rythmic, è dedicato a 22 preset rtmici che lo avvicinano, in qualche modo, ad un piccolo arpeggiatore. Ciascuno di questi preset dispone a sua volta di vari pattern preimpostati: sono stati assegnati ad una delle manopole, e quindi sono selezionabili in tempo reale, mentre, ad esempio, un accordo stà suonando automaticamente grazie alle sticky notes, ovvero la possibilità di mantenere premuti uno o più tasti della mini keyboard.
Spesso, di fronte ai synth dotati di “grappoli” di manopole, mi accade di restare assorto in una specie di ammirazione/adorazione…..senza però riuscire a suonare qualcosa di concreto e utilizzabile! Apprezzo molto l’editing fine dei parametri (come ad es. in Megasynth), ma all’atto pratico di buttare giù un’idea, magari sul bus o in treno, è raro che io possa dilungarmi nell’impostazione accurata delle caratteristiche sonore, rimandando la questione al successivo momento del missaggio/post produzione.
Con Toromini, invece, questo mi accade raramente (le manopole sono proprio quelle essenziali: come potrebbe accadermi?…): riesco quasi sempre a trovare in un batter d’occhio il suono appena pensato, e posso ascoltarlo subito in azione grazie al banco di preset dedicato agli arpeggi.
Anche dal punto di vista visivo, la semplicità paga….lineare, ben curato: si può addirittura cambiare la skin con una delle molte a disposizione…un gradevole contorno (ma si sa, il superfluo oggi è più necessario del necessario).
Non posso certo dire che preferisco Toromini a Noise.io Pro, o a Megasynth, ma se dovessi dare un giudizio limitato esclusivamente alla praticità d’uso, non credo proprio che Toromini avrebbe dei rivali: pochi elementi, ma tutti perfettamente confezionati (…..anche Mozart era un sostenitore della semplicità in musica!).
La caratteristica principale che contraddistingue marcatamente questo piccolo synth è senz’altro il banco di suoni dedicato agli arpeggi, grazie a questa sua spiccata vocazione ritmica, e alle sticky notes diventa quasi in una piccola loop machine…..sicuramente da provare….
Categorie:iOS devices