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La guerra dei synth su iOS

30 ottobre 2011 5 commenti

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Da quando sull’iPad il Coremidi ha sancito definitivamente la vocazione musicale della device, si sono avvincendate su AppStore molte app dedicate espressamente alla sintesi sonora.
All’inizio erano un po’ dei giocattoloni, ma gradualmente si sono trasformate in veri synth (vari tipi di sintesi) con implementazione midi di tutto rispetto.

Dato che quelli davvero eccezionali si contano sulla punta delle dita, vale la pena di ricordarli velocemente per chi volesse orientarsi nella scelta.

In questa selezione non ho volutamente incluso tutti quei synth, ormai davvero molti, che hanno un’interfaccia sperimentale, spesso orientata alla performance: sono di per sé molto interessanti, una delle vere novità dell’iPad, dato che riescono a garantire una espressività del tutto inedita per uno strumento elettronico ‘moderno’, ma non rientrano tuttavia nello spettro d’analisi della presente indagine. L’esclusione é motivata dal fatto che questa tipologia di generatori resta al confine tra varie categorie di strumento: controller/synth/sample player/effetto/vocoder e quindi merita una collocazione propria.

E non ho voluto nemmeno inserire quelle app che si propongono come veri e propri studi integrati completi.  Al loro interno ci sono spesso dei synth eccezionali, ma sono solo una parte di un tutto più complesso.

Quindi non includeró Nanostudio, Music Studio, Beatmaker2, iSequence, Fruity Loops HD, ma nemmeno i meravigliosi strumenti Korg, forse i migliori nel panorama dell’iPad, o Rebirth e Tabletop, Rythmn Studio e Synthstation, Aurora e Meteor, iSyn Poly e Sunvox….(e questi sono solo alcuni, i migliori secondo me, ma la lista potrebbe diventare davvero lunga, volendo).

Quelli elencati a seguire, invece, sono a mio avviso i veri campioni della categoria ‘traditional synth‘: l’emulazione visiva, tattile e sonora di quello che i synth ‘veri’ sono stati nella realtà ‘fisica’ degli ultimi anni (pre-iPad):

NLog Pro: sintesi di tipo analogica-virtuale, probabilmemte quello con la storia piú lunga su iOS insieme a MiniSynth Pro, molte versioni prima per ipod/iphone, fino a quella ‘definitiva’ per iPad con Coremidi. Le possibilità offerte sono molte, si possono creare pattern con il sequencer interno, registrare frasi per poi esportarle con audiocopy, e salvarle praticamente in tutte le estensioni piú diffuse (midi, wav, formato proprietario). Naturalmemte non manca l’arpeggiatore. La qualità del suono é eccezionale, l’interfaccia curatissima e ben equilibrata (molto retró). La grande quantità di controlli disponibili, caratteristica di solito apprezzabile, costringe l’utente a muoversi continuamente tra le diverse schermate del synth: tali schermate sono raggiungibili solo dalla schiera di ‘bottoncini’ posti in alto, nel bordo superiore del pannello: forse, se i bottoni fossero stati un po’ più grandi, e soprattutto più sensibili al tatto, sarebbe stato più ‘naturale’ navigare da una schermata all’altra (è l’unico difetto a mio avviso veramente ‘rilevante’).

Sunrizer: tipo di sintesi analogica-virtuale, con le stesse SuperSaw presenti nello storico Roland JP-8000, é stato accolto da tutti come il campione del suo genere, ed ha infatti sorpreso piacevolmente con suoni superiori, definitissimi. Ma il panorama di questo tipo di applicazioni è in continuo divenire, e su AppStore sono seguiti rapidamente altri ‘campioni’, come ad es. Arctic Keys e Animoog. Come in tutti gli altri synth di questa categoria uno step sequencer / arpeggiatore interno permette di creare frasi complete, che vengono poi suonate sulla tonalità della nota premuta. Si possono registrare frasi in diretta e salvarle come file, oppure esportarle verso altre applicazioni all’interno dell’iPad con AudioCopy. L’interfaccia di questo synth ha fatto subito tendenza, e persino la 4Pockets l’ha scelta per i Virtual Instruments del suo multitraccia audio Meteor.

Animoog: tipologia di sintesi analogica virtuale classica incrociata con la sintesi vettoriale, ovvero tramite Anisotropic Synth Engine (ASE), un synth realizzato per lo storico marchio che ha segnato lo sviluppo del sintetizzatore come strumento musicale…appena uscito su appstore, entra di diritto nella categoria synth tradizionali, sebbene la keyboard utilizzata in questa versione non sia di tipo ‘standard’ (una tastiera a sensori a forma di diapason, con scala tonale selezionabile a priori). Le capacità espressive sono incredibili, il suono può essere controllato in molte delle sue sfumature, agendo sui sensori tonali dinamici ma anche sul display a fosfori verdi in cui viene rappresentata graficamente la sintesi sonora. La user inteface, ricca di schermate e di strip a scomparsa, farà comunque sentire a proprio agio gli amanti dei synth classici. Offerto a prezzo speciale per i primi giorni (0.79 €), è subito balzato in testa alle classifiche superando persino Garageband (per diverse settimane). Attualmente staziona al secondo posto della classifica di categoria. Vale veramente la pena, se non sapete quale scegliere, iniziate intanto con questo….

Addictive Synth: tipologia di sintesi a 6 wavetable dinamiche, il synth è prodotto dalla stessa software house che anni fa pubblicò lo storico VSTi Virsyn. Addictive Synth possiede le stesse caratteristiche ‘jolly’ dei synth che lo precedono in questo elenco (ovvero phrase seq, arpeggiator, loop recorder etc), ma offre anche il morphing tra le sue wavetable ed uno step sequencer/arpeggiator più completo ed articolato. Proprio grazie alla presenza di questo step sequencer/arpeggiator, riesce a spaziare dai textured pad alle synth line ritmiche e pulsanti. Attraverso un’icona raffigurante due dadi si potranno randomizzare a piacere tutti i parametri presenti. La dotazione di preset è già particolarmente generosa: uno spazio di controllo yx aiuta ad allargare ancora di più la tavolozza espressiva offerta dal synth. Naturalmente CoreMidi, AudioCopy/AudioPaste e File Sharing via iTunes.

Artic Keys: tipologia di sintesi analog modelling, il synth, appena uscito, gode già di una discreta fama; interfaccia molto densa e rifinita, dotazione completa in linea con i colleghi piú maturi, midi cooperativo (ovvero puó controllare/suonare insieme ad altri synth sullo stesso iPad, o su iPad diversi nella stessa wifiLan). Ha un phrase sequencer/arpeggiator per automatizzare note e controllers, oltre naturalmente ad un loop recorder con AudioCopy/AudioPaste. Lavora in tandem con una drum machine della stessa software house, Molten Drum, anche se ormai i sofware che aderiscono allo standard OMAC, come anche il WIST o il Wireless Networked CoreMidi, aprono di fatto nuove strade creative nella collaborazione audio/midi tra applicazioni e device.

Alchemy Synth: tipologia di sintesi vettoriale mista (additiva, sottrattiva, granulare, campioni), dalla Camel Audio ecco un altro synth davvero spettacolare, dall’interfaccia utente innovativa (sempre ‘traditional‘, con tastiera e potenziometri da spippolare). I preset, condivisi con la versione desktop (come accade con Crystal XT), sono costituiti da frasi o campioni emessi da 8 sources contemporanee: attraverso il touch screen ci si potrà muovere ‘vettorialmente’ tra le 8 sorgenti sonore. La versione gratuita offre già in partenza una vasta selezione di preset: dopo essersi registrati nel sito dello sviluppatore sarà possible scaricare gratuitamente un banco di suoni addizionale. Dato che i preset contengono al loro interno 8 sorgenti sonore ciascuno, molti nuovi timbri possono essere ricavati giocando con il grande controller vettoriale che campeggia nel centro del display. Oltre a questo, c’è un looper di frasi ritmiche con una discreta selezione di loop preconfezionati. Se la versione gratuita non è abbastanza, si potrà allora acquistare la versione full, che permetterà di condividere preset con l’applicazione desktop in modo da creare banchi di suoni aggiuntivi (invece di acquistarli raggruppati in pack tematici come inapp purchase).

MiniSynth Pro: tipologia di sintesi sonora analogica virtuale, UI molto particolare (simile in qualche modo a NLog Pro, in legno, ma ancora più retrò), suoni molto analog oriented, mini sequencer interno, arpeggiator, loop recorder and player, implementazione midi completa, AudioCopy & AudioPaste, export wav e midi….tutto l’armamentario standard offerto degli altri synth della categoria, almeno dai migliori. Il suono, molto ruvido e incisivo, risulta orientato esclusivamente all’emulazione dell’analogico. Proprio in questi giorni è uscita l’ultima release con midi migliorato.

BS16i: tipologia di sintesi sonora wavetable (soundfonts) con implementazione midi completa secondo lo storico standard Creative/Emu. IL modulo sonoro è in realtà la versione per iPad del VSTinstrument Bismark16, uno dei primi VSTi di tipo soundfont player. Sono inclusi gli effetti base del midi (reverb, chorus), e la catena di sintesi tipica delle soundfont, risulta completamente automatizzabile via midi (sia Line6 Midi Mobilizer che Coremidi). Il modulo sonoro offre inoltre un midiplayer interno (purtroppo il player non accetta o emette segnali di sync), e quindi caricando una sf2 con la corretta mappatura GM/GS (anche di alta qualità, con campioni molto grandi), si riescono a riprodurre perfettamente i file midi in formato standard.

Epic Synth: tipo di sintesi sottrattiva orientata all’emulazione dei synth anni ’80, mi ricorda molto i suoni del mio korg poly800 di allora…l’interfaccia è molto realistica ed intuitiva, anche in questo caso c’è l’arpeggiatore, un’implementazione midi abbastanza completa, alcuni effetti basici (3 tipi di chorus). Essenziale nei controlli, offre dei suoni al primo ascolto non proprio indimenticabili…ho però verificato in prima persona che spesso i suoni ‘densi’ e ‘complessi’ utilizzati come demo di un synth, non sono altrettanto adatti al tessuto complesso di una song ‘vera’.  In questo caso invece, i preset di EpicSynth, seppur poco accattivanti al primo ascolto, si integrano perfettamente all’interno di una song, e hanno una resa splendida quando ‘circondati’ dal resto del groove. Il Coremidi e il supporto per Line6 Midi Mobilizer completano la dotazione dello strumento.

CrystalSynthXT: più tipi di sintesi (sottrattiva e FM), semi-modulare, si basa anche su wavetable di tipo soundfont. L’unico synth tra quelli elencati che esce un poco dagli schemi, almeno per il controller a ‘chiocciola’ su 2 ottave, CrystalSynthXT proviene da una versione desktop con una lunga storia alle spalle: per questo mi é sembrato doveroso includerlo, anche se volendo essere pignoli non é proprio di tipo standard. Tramite una serie di inviluppi è possibile creare complessi soundscapes e pattern ritmici molto variegati. L’utilizzo di una wavetable permette inoltre di spaziare dai suoni tipici di un sampler a quelli di solito offerti da un synth (nella wavetable, infatti, si possono usare indifferentemente campioni di grandi dimensione con un proprio inviluppo ‘naturale’, come piccole porzioni d’onda usate come oscillatori, e quindi messe a loop e scolpite con l’inviluppo ADSR proprio del synth). La versione gratuita, perfettamente funzionante, non offre però nessuna implementazione midi. Solo la versione XT, a pagamento, offre tutte le funzioni midi necessarie per un uso ‘pro’, sia in entrata che in uscita.

DXi: tipo di sintesi FM, o Modulazione di Frequenza, come lo storico DX7 della Yamaha, ovvero operatori che si modulano a vicenda secondo complessei calgoritmi di sintesi. I synth come il DX7 hanno sempre offerto grandi possibilità sonore e hanno per questo caratterizzato il suono degli anni 80, ma in realtà sono meno semplici da utilizzare rispetto ad un synth analog standard (di quelli normalizzati, naturalmente: oscillatore, filtro, modulazione, inviluppo): in questo caso, grazie al touch screen, si riesce a muoversi anche meglio tra gli elementi tipici della sintesi FM. In DXI inoltre sono stati aggiunti: un multi-effetto (filter/delay), un sequencer a pattern e un controller xy per gli effetti e i pattern del sequencer. I preset possono essere esportati in formato testuale ed inviati per email. CoreMidi ed un pratico loop recorder/player completano la dotazione di questo synth FM con le altre funzionalità tipiche della categoria.

Dovendo individuare i miei personali ‘vincitori’ tra quelli elencati, io opterei probabilmente per Animoog (espressività) o per Sunrizer (qualità sonora), seconda posizione per Addictive, pari-merito con Arctic Keys e Alchemy Synth, poi i piú tradizionali Nlog pro, Minisynth Pro, Dxi, etc.etc.

Per tutti i curiosi che ancora non si sono avvicinati a questo tipo di applicazioni, vi invito a provare almeno Alchemy Synth, che nella sua versione base é completamente gratuito pur essendo ricco di una ottima libreria di suoni e loop ritmici (dopo la registrazione nel sito dello sviluppatore, si potrà scaricare un ulteriore banco di  preset).
Lo stesso vale anche per Crystal (versione ‘non’ XT, senza midi), gratuito e ancor piú ricco di preset.
Se vi convinceranno in versione free, lo faranno ancor di piú in edizione full: in definitiva i prezzi sono molto bassi se confrontati con un synth hardware con caratteristiche e implementazione midi analoghe.

 

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…ed ecco i virtual instruments su Meteor per iPad

10 ottobre 2011 Lascia un commento

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Pochi giorni fa 4Pockets ha chiesto dalle pagine del suo sito cosa gli utenti si aspettassero dall’imminente aggiornamento di Meteor per iPad…le risposte sono state di vario genere, ma molti hanno espresso il desiderio di poter disporre di generatori sonori virtuali, per usare il midi già presente in Meteor in modo più immediato (fino ad oggi lo si poteva utilizzare solo per eventuali device midi esterne, tramite Camera Connection Kit).

E finalmente eccoli, i Virtual Instruments, un pack aggiuntivo acquistabile a 8.99 € come inapp purchase dopo l’aggiornamento alla nuova versione 1.2.

Chi non avesse acquistato precedentemente il Midi Editor (è indispensabile per utilizzare i Virtual Instruments), potrà comprare adesso i due pack insieme a 11.99 €.

Nel Virtual Instruments Pack ci sono: un synth analogico, un campionatore multisample e una batteria elettronica a campioni.

I tre strumenti hanno una interfaccia molto simile a Sunrizer (ex Horizon) sia come colori che come forma dei potenziometri.

Synth Analogico: offre ua completa catena di sintesi VCO1-VCO2-VCF-LFO-VCA, arricchita da un Delay finale con controlli separati Left-Right. Il primo dei due oscillatori, il VCO1, permette inoltre di aprire un pannello aggiuntivo per impostare una Custom Waveform con settaggio dettagliato delle armoniche. I suoni spaziano tra diversi generi, e in certi casi sono particolarmente interessanti (ad esempio il preset Cascading Notes, o Computer World).

Campionatore multi-sample: appena acquistato il pacchetto di strumenti, nello stesso menù a tendina dal quale si accede allo Shop Online, apparirà una nuova voce in basso: il download di preset per il campionatore. Sarà possibile scaricare subito un pack gratuito di 64 suoni di alta qualità.

Il sampler non è solo un semplice player (ovvero un rompler) perchè, oltre a caricare file wav, è possibile registrare nuovi suoni in diretta.
Un pannello aggiuntivo permetterà di impostare il volume in entrata, registrare ed infine editare graficamente la forma d’onda appena registrata.

Sul sito 4Pockets ci sono diverse schede audio usb elencate come compatibili (quindi non solo per registrare gli audio track, anche per i campioni del sampler).
Ho provato Meteor sia con iMic (box ultra-portatile e con la possibilità di monitoring diretto, in vendita a pochi € negli Apple Store) che con Ion Mixmeister (qualche € in più, senza monitoring diretto ma molto più professionale nel risultato concreto). Nessuna delle due schede é tra quelle elencate nel sito 4Pockets, questo dimostra che la compatibilità di Meteor è veramente ampia.

Le registrazioni potranno essere indifferentemente mono o stereo (solo mono con il microfono interno).

I campioni potranno essere assegnati ad una porzione definita di keyboard, piú porzioni adiacenti potranno essere definite in uno stesso preset, ogni zona con il suo campione specifico, in modo da riprodurre fedelmente i fantastici suoni multi-sampled disponibili per il mio campionatore Akai.

Allo stesso modo, sarà possibile creare layer diversi, stratificando su una stessa nota più campioni contemporaneamente.

I suoni potranno essere infine modificati tramite un inviluppo ADSR, e passati dal Delay.

Drum machine: sono presenti tutti i principali kit delle batterie elettroniche più famose. Sono disponibili 12 pad multitouch.
Premendo un pad per più di due secondi si aprirà una finestra di dialogo, che, proprio come nel sampler, permetterà di caricare un file wav o registrare un campione ex novo. Ogni suono potrà essere controllato individualmente in quanto a volume e panorama.

In questo caso, al posto del Delay c’é un equalizzatore a tre bande, a cui si aggiunge un Bit-Cruncher, capace di ridurre progressivamente il numero di bit per ottenere un effetto lofi.

la novità dei Virtual Instruments rende di fatto Meteor il primo ambiente virtuale completo per iPad….in realtà in questi giorni sono state aggiunte le tracce audio anche in Music Studio (lo stesso vale per Fruity Loops HD, che condivide con Music Sudio lo stesso engine audio, e che infatti pubblicherà l’update analogo tra pochi giorni), ma l’esosa abitudine di fornire i preset per i vari Synth solo come pacchetti a pagamento (quindi niente campioni custom, solo tracce audio – questo non vale per FL HD, che permette di caricare file in formato .instr prodotti con la versione per windows) e soprattutto l’inefficace metodo di routing degli effetti, collocano Music Studio (e quindi Fruity Loops HD) molto indietro rispetto a Meteor.

Come ciliegina finale, insieme al nuovo Virtual Instruments Pack è stato aggiunto un ulteriore effetto (un Phaser), che arricchisce così la già fornitissima dotazione di plugin… ovvero un completo sistema di routing del segnale di Meteor, con 3 mandate ausiliarie, 3 effetti in insert per ciascuno dei 12 canali, effetti da applicare ‘live‘ alle registrazioni in ingresso, ed effetti globali Master, che insieme permettono di fare tutto quello a cui siamo abituati su piattaforma professionale più tradizionale (Cubase, Logic, Sonar etc.).



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