Ipod musical apps: qualche nuova entry!
Su YouTube c’è un gustoso video dove Yonac, lo sviluppatore del synth in persona, si cimenta in un concertino a quattro piste "live" niente male, che vi aiuterà a capire le reali potenzialità di questo sintetizzatore…
– Looptastic Producer Edition – Dopo l’uscita di varie versioni tematiche (electro, progressive etc.), ecco Looptastic producer, molto simile come UI, ma fornito della possibilità di importare materiale audio esterno a proprio piacere, tramite la maschera di upload raggiungibile per mezzo del browser web. L’applicazione ricorda molto da vicino iDrum (almeno come interfaccia), sebbene il funzionamento sia totalmente diverso.
Tre riquadri affiancati sono allo stesso tempo tre tracce stereo (che escono mixate nella coppia stereo standard dell’ipod) e anche il relativo controllo del volume (più in basso, volume minore, più in alto, maggiore etc.).
Il riquadro centrale è il canale sempre presente, i pattern posizionati dentro a tale riquadro suoneranno comunque, anche spostando tutto a destra o tutto a sinistra il fader principale rapprentato dalla barra alla base dello schermo.
Il riquadro di destra e quello di sinistra saranno quindi come due deck multitraccia (pattern based) uniti/separati dal cross fader, tipo banco da discoteca.
Un esempio: nel riquadro centrale metto la ritmica e il basso, che fanno la struttura del pezzo e quindi è necessario che siano sempre presenti, e poi, nei due riquadri laterali, metterò due diversi track multi-pattern (almeno compatibili come intonazione, please!), passando poi da uno all’altro con il crossfade.
A completare il tutto, la pagina degli effetti (a comparsa da destra), che in realtà consiste in un filtro configurabile a piacere come passabanda, notch etc. e controllabile tramite l’immancabile interfaccia x y touch. Molto carino e creativo, ma con un grande difetto: si possono importare dei campioni, ma nessuna possibilità di esportare o salvare il proprio lavoro, se non ri-campionandolo esternamente, con tutte le problematiche che questo di solito comporta (si possono solo salvare i Kit di campioni). Essenzialmente, una loop machine con vocazione esclusivamente live…(quindi perchè Producer? Semmai Performer….)
Due synth (proprio come quelli del DS-10), una drum machine (sempre simile a quella del DS-10, ma con un numero doppio di pad) con suoni campionati e customizzabili….proprio quello che invece nel DS-10 manca…e di cui sinceramente si sente spesso la necessità.
Poi gli altrettanto immancabili effetti di delay e distorsion….alla fine lo schema rimane sempre quello, una lunga storia che nasce con Rebirth e arriva al DS-10 passando da PocketJam, PhoenixStudio, Microbe, BtBx, Technobox, Rangrid etc. etc.
E proprio sulle orme del DS-10, l’immancabile controller y-x touch, ma stavolta con la possibilità di controllare anche i suoni della drum machine….anche questa era un’altra grossa carenza presente nel DS-10: infatti, il controller xy, nel synth Korg, "controlla" solamente i parametri riguardanti i due synth e gli effetti.
Per farvi un’idea da soli, provatevi iSyn! Non fidatevi dell’ascolto superficiale delle varie demo incluse nell’istallazione di base, visto che sono molto al di sotto delle reali possibilità del software….fate da soli una prova sul campo!
ipod touch: è davvero solo un giocattolo?
E’ stata questa la chiave di volta che mi ha fatto varcare la soglia fatidica dell’acquisto…Finalmente le prime applicazioni musicali "vere" hanno fatto la loro apparizione sul mercaro…un po’ di più e un po’ meglio dei soliti sample player disponibili copiosamente per la device portabile Apple.
Ho passato i primi giorni a guardare inebetito le magnifiche icone a 32bit e i fantastci movimenti della UI, proprio il genere di cose "belle" che amo\detesto con tutte le mie forze, senza azzardarmi nemmeno a cercare di accedere al file system e capirne quindi più intimamente strutture e contenuti reali. Quando poi mi sono ripreso dall’inebetimento causato dall’interfaccia (che generalmente non passa mai agli amanti sfegatati della mela), ho potuto constatare che se non istallavo iTunes, NISBA, niente accesso di sorta al file system del mio ipod touch…corbezzoli! Una cosa è un’applicazione vera come Actyve sync, un’altra è doversi mettere in casa un albero di natale completo di lucine a intermittenza (quicktime) come iTunes. Un’applicazione che si radica abbastanza a fondo nel sistema, infatti avvia un servizio proprio (apple mobile device), dialoga con il mondo esterno e quindi va configurato correttamente anche in quanto a firewall…Comunque, istallare iTunes non corrisponde esattamente con l’avere accesso completo al file system, che è invece garantito o tramite SSH (es. filezilla), o tramite una applicazione windows appositamente sviluppata: iphonebrowser.
Nei giorni successivi ho esplorato tutta la produzione software audio per ipod/iphone, e di applicazioni ce ne sono davvero tante, ora come ora….
Poi ci sono le applicazioni di musica generativa (alla Brian Eno, che infatti ne è anche autore), già più interessanti: tra tutte, le più riuscita è senz’altro Synthpond.
Ma ecco le poche, vere, applicazioni audio per cui può valere davvero la pena acquistare un ipod touch:
– Noise.io pro
Come potete vedere, è davvero una buona dotazione, ma a mio giudizio un pocketpc+Griff è un’accoppiata che risulta ancora imbattuta (per non parlare di Sunvox, che va su tutto…voglio provarlo nel fornino a microonde, un giorno di questi!)
Le schermate principale, che funge da menù, da accesso al controller tipo Kaoss Pad, alla mini keyboard, al recorder/player audio, all’editor dei suoni/sequenze/effetti del synth ed infine alla libreria dei suoni (factory, user, internet).
Questo è il trio malefico…forse in tre riescono a fare (e magari anche meglio, in qualche caso) quello che Griff riesce a fare da anni su PPC…
Rangrid
Rangrid ha molto in comune con Rebirth: 2 analog synth e 16 slot per drum samples con controlli individuali, distorsione+delay e compagnia bella…un interfaccia singolare, anche se a prima vista un po’ caotica, comunque, nell’insieme, capace di produrre brani completi e di una certa complessità. Interessante il meccanismo di parameter lock, che permette una completa automazione, step by step, di molti dei parametri presenti.
Una batteria elettronica con un interfaccia touch molto intuitiva, una qualità ultraterrena dei kit inclusi, una discreta libreria di loop pronti all’uso, possibilità di import/export dalla versione vsti (Izotope iDrum). Disponibili diverse versioni dell’applicazione, ciascuna orientata ad un diverso genere musicale (hip hop, techno, rock). Che altro dire…
Come campionare al volo?
Non sembrerò solo un ambulante di palmari oldstyle e device improbabili? Un albero umano di cuffiette e touch screen?
O forse sarà meglio portarsi solo l’ipod, che è piccolino, il mio telefono standard, che è sempre piccolino (l’imate wm5, con tutto dentro, da Grfiff a Sunvox), e per campionare, e fissare tutto temporaneamente, invece che l’eeepc e la sua chiavetta d’acquisizione, una nuova device che ho appena acquistato, very old style, ma anche incredibilmente densa di funzioni e opzioni.
La marca richiama il low tech più tipico, bassa qualità e largo consumo….AMSTRAD (maravilliosa)…si tratta del Dream’eo PAMS c340, acquistato ad una locale fiera dell’elettronica a soli 59 euro….queste le caratteristiche:
Come se non bastasse, il prontissimo processore XSCALE a 400mhz, mi ha permesso di istallare e utilizzare software come Sunvox 1.3, MilkyTracker, MilkyPlay, Intelliart MidPlay, Z4Music, iMusic, DrumKitAce. Mi resta solo da tentare l’istallazione di Meteor e Stompbox (per ora non riuscita), per avere una device davvero esplosiva, con cui poter fare sia registrazione multitraccia, che avere anche un multieffetto da battaglia con cui filtrare tutte le altre device prima di campionarle… si tratta solo di trovare i ‘file aggiuntivi’ giusti, tra le molte combinazioni reperibili sul web, nei forum del settore…
Ma, in reltà, la fase di montaggio finale dei loop prodotti on the fly, non la faccio mai quando sono in giro…..è una lunga e impegnativa fase da completare a casa con concentrazione, quindi il Dream’eo c340, già così com’è attualmente, assolve alla perfezione il suo compito di registratore da viaggio ad alta qualità, e i 20 Giga di spazio dell’HardDisk sono difficili da riempire in un solo viaggio (forse se me ne vadio in India….)
Tengo a precisare che niente mi lega ad AMSTRAD o ai software ricordati. La foto del prodotto di cui tratta l’articolo è di proprietà esclusiva dell’azienda produttrice ed è esposta qui ai soli fini informativi. Per qualunque problematica inerente l’utilizzo di immagini appartenenti ai prodotti che acquisto e di cui a volte pubblico i miei giudizi, basta solo contattarmi all’indirizzo email, ricordato altrove nel blog, e sarò disponibile a rimuovere tali immagini immediatamente .